É il 10 settembre, le scuole sono ricominciate e i campionati sono fermi per più di una settimana. La sosta non ci permette di commentare le partite di Premier League, ma possiamo comunque analizzare il Calcio d’Oltremanica basandoci sulle partite dei gironi delle nazionali presenti nello United Kingdom.
Partiamo dalla principale, la più attesa, la più importante: l’Inghilterra. I Giovani Lord hanno umiliato tre giorni fa una modesta Bulgaria, schiantando per 4-0 la nazionale dell’Est Europa. A brillare é la stella di Harry Kane, autore di una pregevole tripletta (o hattrick, già che siamo in tema) che gli consente il titolo di Man Of The Match senza ombra di dubbio. Menzione onorevole per Raheem Sterling: il giamaicano naturalizzato segna una rete e fornisce un passaggio vincente al compagno di reparto, risultando in forma smagliante. La squadra di Southgate é pimpante e gagliarda; l’attacco gira e il centrocampo funziona alla perfezione, con Rice a fare da diga, Barkley ad inventare e Henderson che fa da collante al reparto d’attacco. Anche la difesa, spesso oggetto di critiche, regge senza problemi, coi terzini (Trippier e Rose) scatenati sulle loro fasce d’appartenenza.
Risultato uguale, sensazioni diverse. La gara contro il Kosovo, vinta per 5-3, fa sorridere a metà. Il reparto offensivo é straripante, Sterling+Kane (eccetto per il penalty parato) formano un duo stellare, completato da Jadon Sancho che si conferma il giovane talento più promettente del mondo, brillando con noncuranza della difesa kosovara. Un gol per l’esterno offensivo del City, uno per il bomber degli Spurs e una doppietta per concludere l’affare-Kosovo da parte del classe 2000 del Borussia Dortmund. Poi, il vuoto. Pickford subisce tre reti su quattro tiri nello specchio e la coppia Keane-Maguire non riesce a carburare. Se vuole riportare “La Coppa a Casa”, il CT dei Leoni deve rivedere diversi aspetti della propria squadra, soprattutto per quanto concerne il reparto difensivo, impreparato di fronte a Valon Berisha e Vedat Muriqi. Insomma, non due colossi del pallone.
Procede con qualche intoppo il girone dell’Irlanda del Nord: dopo l’exploit ad Euro 2016, che li aveva visti soccombere solo ai “compaesani” del Galles agli ottavi di finale, i gemelli diversi della patria di San Patrizio vogliono farsi nuovamente valere. 12 punti in 5 gare sono un buon ruolino di marcia e la seconda posizione nel girone gli rende onore, ma l’ultima gara rovina quanto di bello fatto dalla nazionale di O’Neill. Sconfitta per due a zero contro la Germania, con eurogol in girata al volo di Halstenberg e il fiore all’occhiello di Serge Gnabry che spegne le speranze di una squadra fin troppo timida e sulla difensiva. Il futuro non é ancora deciso, le speranze ci sono. Ma serve un cambio di rotta.
Va meglio ai cugini in maglia verde smeraldo, primi nel girone D anche dopo un sofferto pareggio contro la Svizzera di Petkovic. Al gol avversario del gigante Schär risponde David McGoldrick, chiudendo i giochi sull’1-1 e restando al primo posto con 11 punti. Buona e convincente la fase difensiva della squadra di McCarthy, da rivedere il roster dei centrocampisti e il fraseggio lì davanti. L’Irlanda é prima, a seguire Danimarca e la stessa Svizzera. Due ossi duri, qualitativamente più competenti e competitivi della nazionale in verde, ma indietro nei punti guadagnati.
Il Galles non sta rendendo come era capitato in passato: solo 6 punti in 4 partite, troppo poco per una squadra che ha una stella del calibro di Gareth Bale in campo. Gara serrata con Croazia, Slovacchia e Ungheria, a +4 e +3 rispetto ai britannici ma con una gara in più giocata. Nonostante la forma non al top e i diversi infortuni che attanagliano la nazionale di Ryan Giggs, la vittoria arriva. 2-1 di misura contro l’Azerbaigian, ultimo nel girone con un solo punto. A decidere il match una pennellata di Bale, al suo 32esimo centro con la nazionale nella quale milita dal 2006 e della quale é stella assoluta.
Non va bene alla Scozia: la squadra di Clarke perde per 2-1 contro la Russia e 4-0 esterno contro il Belgio, ridimensionando la nazionale che vanta gioielli del calibro di Scott McTominay, Robertson e Fraser. 6 punti in 6 partite, penultimo piazzamento nel girone e una condanna sempre più vicina. Troppo distante la Russia, seconda a +9. Serve un cambio di rotta repentino ma, a meno di improvvisi invertimenti, non vedremo la nazionale scozzese nei prossimi europei.