Si punta sul made in Italy partendo dalla difesa con De Sciglio, Ely, Romagnoli, Antonelli, che vanno ad aggiungersi a Poli, Montolivo, Bertolacci, Nocerino, Bonaventura, Balotelli e altri elementi, i rossoneri hanno ringiovanito la rosa con l’ingresso di talenti dal sicuro avvenire ma soprattutto abbattendo il tetto salariale, puntando su una spesa maggiore sui cartellini e risparmiando sugli ingaggi, abbandonando la strategia passata che prevedeva parametri zero e ingaggi fuori portata. La società meneghina ha creato una base di squadra che non c’era, ora bisognerà però aggiungere i fuoriclasse a questo gruppo. Ad oggi, il Milan non è una squadra da scudetto ma sicuramente da primi quattro posti, con un pizzico di fortuna si può anche sperare di più. La coerenza nelle scelte alla fine potrà pagare, ma l’ottimismo deve necessariamente crescere anche se si vuole far esplodere definitivamente un gruppo giovane e voglioso di tornare nell’elite del calcio europeo…
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