Si è assistito a un calciomercato d’altri tempi: chi era dedito al feroce risparmio si è invece dato allo spendere e spandere come se non ci fosse un domani, vedi il Milan. Chi invece al domani ha pensato e posticipato i pagamenti è l’Inter, con Pierone Ausilio che è riuscito a prendere ottimi giocatori con la formula del prestito con obbligo di riscatto, a partire dalla stagione marziana 2085/86. Scherzi a parte, vi immaginate la scena? “Facciamo così, tu mi dai il tuo giocatore, io ti do un piccolo acconto e se gioca la prima partita sono obbligato a pagarti il resto, a rate, con decorrenza al 2018”. “Va bene Piero”. Non so se è furbo lui o scemo (senza offesa) chi ha accettato. Chi è stato un osso duro in questo tipo di trattativa è sicuramente Klaus Allofs, ds del Wolfsburg, personaggio che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi di calciomercato. Continuava ad asserire che l’Inter non poteva pagare Perisic (cosa vera), e, non solo, si era permesso di dire “no grazie” alle proposte di “pagherò” di Piero Ausilio. E allora ci ha pensato il buon Marco Fassone a risolvere l’inghippo: come già accaduto con Kondogbia, l’ex Napoli non ha badato a spese e sganciato 20 milioni cash per portarsi a casa il croato. Mannaggia a te Marco, forse saremmo riusciti a chiudere la trattativa anche con i disperati rinvii di pagamento.
Chiudo dicendo che non mi voglio sbilanciare nel fare un pronostico come invece hanno fatto molti miei colleghi, forti delle certezze di un pre-campionato rivelatore delle reali potenzialità di una squadra e anche di una mai doma voglia di giudicare a prescindere. Due belle citazioni, una musicale e una da amarcord per concludere: “Accetta le sconfitte e invidia l’impotenza di chi osserva e perde il tempo a giudicare”.
Intervista allo storico presidente del Catania, Angelo Massimino:
Giornalista: “Presidente, sono stati comprati tantissimi giocatori, ora sicuramente mancherà amalgama nella squadra.”
Massimino: “Dimmi dove gioca questo amalgama che lo compriamo subito”.