La storia inizia nell’anno 2007-2008, Nwankwo Kanu, che tutti i tifosi interisti ricordano bene, segna un gol storico, che consegna alla squadra la sua seconda FA Cup. L’ultima l’ha vinta nel ‘38-’39. Dieci anni dopo ha anche vinto due scudetti, ma nel calcio moderno non c’è spazio per il Portsmouth e un trofeo come la FA Cup è sufficiente a far innamorare tutta una città. Il nuovo presidente si chiama Alexandre Gaydamak ed è un ricco franco-russo che, fra le altre cose, vuole anche rifare lo stadio, visto che adesso, Fratton Park è il più piccolo della Premier. E poi?
Poi succede che la società viene acquistata dal miliardario Sulaiman Al-Fahim, poi da Ali Al-Faraj e, neanche dieci mesi dopo il primo passaggio di proprietà la squadra finisce al cinese di Hong Kong Balram Chainrai.
Il 23 febbraio 2010, il Portsmouth entra in amministrazione controllata, che calcisticamente, per la Federazione, vuol dire 10 punti di penalizzazione. La retrocessione in First Division è questione di mesi. Eppure un guizzo d’orgoglio lo porta a raggiungere la finale di FA Cup. Il Chelsea vince, ma si ottiene comunque l’accesso all’Europa League.
La situazione creditizia del Club non fa ben sperare sull’ottenimento della licenza Uefa, che infatti di lì a poco non viene concessa e la squadra portuale si ritrova retrocessa e senza il diritto i disputare le coppe europee. Potrebbe bastare? Non ancora.
Viene raggiunto un accordo con i creditori, per permettere alla squadra di disputare quantomeno un dignitoso campionato di First. Ma subito dopo il Company Voluntary Arrangement viene contestato e i Pompey devono aspettare ancora prima di avere accesso al mercato. Si salvano con grandi difficoltà. E’ la stagione 2010-2011.
Quella successiva si apre nel migliore dei modi: Vladimir Antonov, proprietario della Convers Sports Initiatives, acquista il club. Potrebbe essere la rinascita, i palcoscenici potrebbero tornare ad essere quelli che contano. Niente da fare. Il 24 novembre Antonov viene arrestato con un mandato di cattura internazionale. Si torna all’amministrazione controllata.
Il campionato iniziato male per vicende extra-calcistiche non decolla e la squadra veleggia nella medio-bassa classifica. Potrebbe bastare per frustrare le aspirazioni di rivalsa di tutta una tifoseria, invece non è sufficiente. Arriva l’ennesima penalizzazione derivante dai guai finanziari: 10 punti che rilegano il Portsmouth all’ultimo posto e che decreteranno la retrocessione in League One a fine stagione.
Oggi il Portsmouth è penultimo con appena 21 punti, 5 vittorie, 6 pareggi e 15 sconfitte. Rischia di finire in League Two, la quarta divisione del calcio inglese. E pensare che solo cinque anni fa alzava al cielo la FA Cup.