NAPOLI – I partenopei hanno prestato eccessivamente il fianco alle ripartenze della Juventus, specialmente nel primo tempo: un errore che, contro una squadra solida come quella di Allegri, si paga a caro prezzo. La grande supremazia territoriale del Napoli si è rivelata sterile: a dimostrarlo è anche il fatto che, nonostante i 21 tiri totali azzurri contro i 7 bianconeri, la statistica sugli expected goals vede la Juventus in vantaggio: segno inequivocabile del maggior tasso di pericolosità degli ospiti. Ieri sono mancati alcuni uomini chiave del Napoli, principalmente quelli componenti l’ossatura centrale: Jorginho e Mertens non sono mai riusciti a cambiare con qualche invenzione l’inerzia della gara. Male anche Koulibaly, che in occasione del gol accorcia su Costa, lasciando così aperta la linea di passaggio per Higuain. Il senegalese ha poi parzialmente rimediato con un bel recupero su Pjanic, ma l’errore sulla rete decisiva è pesante. Anche dalle fasce non è arrivato l’aiuto sperato da Sarri: la Juventus ha concesso spazio alle avanzate dei terzini, ma Hysaj, Rui e successivamente Maggio hanno preferito troppo spesso il cross invece di duettare con le due ali, che sono rimaste quindi ancor più intrappolate dalla ragnatela bianconera. Davvero pochi i palloni toccati da Callejon, qualcosa in più per Insigne, che ha provato, invano, ad impensierire Buffon e compagni. Con l’uscita dal campo dell’ex Pescara, Foggia e Cavese si è definitivamente spenta l’inventiva dei partenopei, che si sono adagiati, in quanto gli ingressi di Ounas e Zielinski non hanno affatto portato vivacità. La nota lieta arriva senza dubbio da Pepe Reina: l’estremo difensore spagnolo, protagonista di qualche incertezza a inizio campionato, è stato senza ombra di dubbio il migliore in campo per il Napoli con una gran parata su Higuain ed una miracolosa su Matuidi. E’ dalla prestazione dell’ex Liverpool che la squadra di Sarri deve ripartire per andare a conquistare la qualificazione in Champions e per cercare di restare fra le favorite per lo scudetto.
JUVENTUS – Terza gara consecutiva senza reti subite per i bianconeri, che sembrano riusciti a ritrovare una quadratura difensiva. La partita è stata preparata perfettamente da Allegri, che ha chiuso tutti gli spazi lasciando campo solo a Hysaj e Rui, che si sono però visti costretti quasi sempre al cross, facendo il gioco della Juventus e, più nel dettaglio, di Benatia e Chiellini, ben più alti dei giocatori offensivi del Napoli. La squadra bianconera è stata letale nelle ripartenze, segnando un gol con Higuain e vedendosene negare due da dei grandi interventi di Reina. La Juventus ha spiccato specialmente nel primo tempo nella fase di transizione, con Douglas Costa, migliore in campo, bravo a far salire la squadra e a collegare i vari reparti. Un compito che è riuscito solo parzialmente a Dybala, che però in questo fondamentale è stato decisivo nell’occasione del gol. In avanti Higuain non ha risentito dell’ambiente ostile e ha sfoderato un’ottima prestazione, segnando un gol pesantissimo. Qualche errore si è invece palesato in fase di impostazione: Allegri ha chiesto ai suoi di far partire la manovra da dietro, ma Chiellini ed Asamoah, impeccabili in fase difensiva, hanno spesso sbagliato i loro tentativi di verticalizzazione. A centrocampo Matuidi, andato vicino al gol nella ripresa, ha dato la giusta sostanza, mentre Pjanic è rimasto spesso schiacciato e Khedira è sembrato leggermente in difficoltà, tanto che Allegri ha poi deciso di sostituirlo con Marchisio, giocatore con più gamba. Difesa granitica, ripartenze letali: questi gli ingredienti con cui la Juventus lancia la sfida a Napoli, Inter e Roma per la conquista dello scudetto.
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