Inter, Moratti-Thohir: due mondi e visioni contrastanti ma infondo al cuore non si comanda…

Foto di Inter.it
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Un addio improvviso, repentino ma che era nell’aria: Massimo Moratti ha deciso di salutare, sembrerebbe in maniera definitiva l’Inter. Una decisione sofferta tanto quanto quella di vendere la società, ma un atto dovuto per permettere ad Erick Thohir di lavorare senza pressioni e con maggior tranquillità. Massimo Moratti però merita rispetto, per tutto quello che ha vinto, per aver riportato l’Inter sul tetto del mondo e per aver investito nel prodotto calcio almeno un miliardo. Investimenti non sempre azzeccati, ma fatti col cuore e senza paura di sbagliare, Erick Thohir invece programma e progetta da imprenditore, l’Inter è un’azienda e deve mantenere il suo valore ma con costi accettabili e spese ridotte al minimo. Una strategia che pagherà? Lo sapremo solo tra due stagioni, alla fine del progetto triennale partito con l’intento di arrivare alla finale di Champions a Milano per poi ridimensionarsi pochi mesi dopo alla partecipazione all’Europa League.

Moratti-Thohir, due mondi e visioni che non avrebbero potuto coesistere ancora. Il patron della Saras avrebbe voluto già lottare per lo scudetto mentre il tycoon indonesiano passo per passo vorrebbe tornare in Champions non dalla porta principale. Mazzarri è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso con Thohir che ha voluto nonostante le resistenze di Moratti puntare ancora su di lui e costruirgli la squadra a sua immagine e somiglianza. Ora però niente alibi, Mazzarri non può più fallire, Thohir ha un ottimo programma ma deve tornare a far sognare i tifosi e Moratti resterà il tifoso numero uno perchè in fondo al cuore non si comanda..