Triplete Day – Mourinho: “Preannunciai ad Ibra che avremmo vinto la Champions”

In occasione del decennale dal triplete, Josè Mourinho ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport: “Il rumore dei nemici – spiega l’allenatore portogbese – era bellissimo: piangevano, il tremore era più forte del rumore, perché quando c’è rumore c’è paura. A Pasadena, quando c’era già la voce di Ibrahimovic verso il Barcellona, lui giocò 45 minuti in amichevole contro il Chelsea con grande professionalità. Nello spogliatoio, però, disse che sarebbe andato a vincere la Champions, eravamo tutti preoccupati ma gli dissi che magari l’avremmo vinta noi e non lui. L’atmosfera nello spogliatoio cambiò di colpo. Dissi a Branca che, se Ibra fosse partito, il sostituto perfetto sarebbe stato Eto’o. Non è vero che avevo firmato col Real prima della finale e che qualcuno del Real venne nel nostro hotel: è una cazzata. Il Real mi voleva anche l’anno prima, ma Moratti mi fermò: era il mio secondo no al Real, che mi aveva cercato anche quando ero al Chelsea, non puoi dirgli di no tre volte. Decisi di andarmene dopo la semifinale col Barcellona perché sapevo che avremmo vinto la Champions: Moratti mi disse che avevo il diritto di andare. Sono comunque stato più felice a Milano che a Madrid. Contro il Barcellona, quando Busquets cadde come tramortito, io ero in diagonale fra la nostra e la loro panchina e il punto in cui era Thiago Motta. Ho visto Guardiola che già richiamava Ibrahimovic per parlare di tattica in 11 contro 10, la loro panchina faceva già festa come se avessero vinto, gli dissi di non festeggiare perché la partita non era ancora finita. All’Inter serviva uno come me per completare il puzzle: io sono originale, a volte sono una testa di cazzo, ma sono sempre me stesso. Dopo la sconfitta di Bergamo fui duro coi giocatori, gli dissi che avevano vinto scudetti di merda, poi capii di averli feriti e mi scusai”