Mimmo Toscano, ex allenatore della Reggina, ha parlato ai microfoni di Free Italia Tv. Ecco le sue dichiarazioni.
Sulla Nazionale: “Mancini ha creato un bel gruppo e una bella atmosfera. La squadra gioca bene ed è stato costruito sul campo qualcosa che si può costruire in un club. È una cosa bella da vedere. Ci sono le credenziali per arrivare fino in fondo. La partita con l’Austria ci può servire come esperienza perché anche soffrendo si può arrivare in fondo. Vedo grosse qualità, organizzazione e voglia di arrivare fino in fondo. Nelle partite secche tutto può succedere. Un episodio può cambiare la gara. La Spagna era in vantaggio 3-1 e ha rischiato di andare ai rigori come la Francia. La partita con l’Austria ci ha insegnato qualcosa che ci può servire. L’Italia fra le squadre è quella che ha un’identità ben precisa, le altre spiccano più per le individualità. Le sorprese non mancheranno”.
Sul quarto col Belgio: “Il Belgio ha qualità individuali, specialmente se recuperano De Bruyne e Hazard, e dà l’impressione di avere solidità. Mi auguro che l’Italia tiri fuori le potenzialità per arrivare fino in fondo. Sarà una partita completamente diversa rispetto a quella con l’Austria per il valore e il modo di giocare del Belgio. A fare la differenza contro di loro potrebbe essere la squadra se non si snatura, continua a giocare con la propria identità propositiva e resta consapevole della propria forza e spensierata. Avendo profondità nell’organico la qualità dei cambi può fare la differenza. Chi subentra ha qualità che Mancini può sfruttare. Con l’Austria ha preferito Verratti a Locatelli nonostante la doppietta di quest’ultimo: solo Mancini sa chi è nelle migliori condizioni e che gara può fare, il che è fondamentale in una partita secca”.
Sull’Inter: “Ha un organico molto competitivo. Non mi aspettavo che Conte lasciasse in un momento di crescita. Portare lo scudetto all’Inter dopo tanti anni non era facile, è un capolavoro e non mi aspettavo lasciasse così prematuramente questo percorso. L’organico è di grande valore, Inzaghi ha fatto bene alla Lazio negli ultimi anni. C’è una concorrenza importante, ci sarà un campionato più equlibrato nella prossima stagione. Il Milan cercherà di riconfermarsi; la Roma con Mourinho farà un campionato di vertice; la Lazio con Sarri ha preso un allenatore internazionale, che anche all’estero ha fatto bene; la Juve ha ripreso Allegri per tornare a vincere. Il campionato si è livellato verso l’alto”.
Sul Milan e i casi Donnarumma e Calhanoglu: “Sono scelte, quella del Milan è una politica che apprezzo. Deve esserci la volontà di tutti per proseguire un rapporto e probabilmente non c’era da entrambe le parti. A prescindere dalle motivazioni, quando ci sono dubbi o perplessità è meglio separarsi. Il Milan ha scelto la strada di dare priorità al club e non al singolo giocatore”.
Su Dionisi e Zanetti: “Per quello che ho potuto vedere affrontandoli sia nelle categorie inferiori sia in cadetteria hanno dimostrato di meritarsi la A. Sono convinto che faranno un grande lavoro anche in massima serie”.
Sulla prossima Serie B: “Sarà il solito campionato di B difficilissimo. Rispetto agli altri anni ci sono più compagini che partono per fare un campionato di vertice, poi come ogni anno ci saranno delusioni e sorprese, però sarà come sempre un campionato duro ed estenuante ma affascinante e bello. Viene premiato chi è più bravo a costruire in tempi brevi con idee chiere e precise senza spese folli, come il Cittadella e lo stesso Venezia, che due anni fa si salvò all’ultima giornata ma costruiva già per la scorsa stagione. Il calcio è fatto di programmazione e costruzione, a meno che non si abbiano potenzialità economiche importanti per allestire una squadra per vincere”.
Sul Catanzaro: “Parte da una base importante e da un risultato straordinario, un secondo posto in un girone difficile. Mantiene la sua ossatura e il suo allenatore. Credo che se riusciranno a fare gli innesti giusti, probabilmente già individuati dal mister, potranno puntare al primo posto”.
Sul Cosenza: “È in un momento di riflessione, in cui vuole capire che campionato fare ed indivuduare i tasselli giusti anche nelle posizioni di ds ed allenatore. Per esperienza ci sono annate in cui si parte in ritardo col mercato. Non è il tempo a fare la differenza, ma le scelte giuste: è importante avere le idee chiare”.