Torino-Juventus, perde il calcio

Torino-Juventus, perde il calcio. Risulta difficile attribuire un’intitolazione diversa da questa. Unico ed emblematico titolo, dunque. Cosìccome uno e uno soltanto è l’epilogo della partita in questione: la non vittoria di nessuna delle due squadre, bensì la sconfitta dello sport. Ebbene, in una giornata che si prospettava ricca di entusiasmo, gioia e divertimento, con l’aspettativa che regalasse quelle emozioni che solo un derby sa trasmettere agli appassionati di questa disciplina, abbiamo invece assistito a tutt’altri riscontri, spegnendo la televisione o uscendo dallo stadio Olimpico con stati d’animo completamente opposti a quelli auguratici. Il sunto che si trae dal Derby della Mole è un concentrato di dispiacere e dolore. Gli highlights non riguardano le azioni di gioco o le reti, i “re della scena” sono stati delinquenti e incivili, e gli obiettivi delle telecamere non si sono focalizzati sul rettangolo verde, ma sui luoghi nei quali si sono verificati episodi teppistici e antisportivi, quali lanci di uova, scontri fra “tifosi” e rotture di vetri, come nel caso del pullman della Juventus. Pertanto il risultato che si evince non è di 2 a 1 per il Torino, no. Il risultato che si evince è di persone ferite, una delle quali addirittura gravemente e che al momento è ricoverata in codice rosso. Altresì, sono stati arrestati cinque “tifosi”, non è di vitale importanza dire di quale colore calcistico, e un denunciato per il lancio di oggetti al mezzo che trasportava i giocatori bianconeri.
Noi, fra giornalisti della carta stampata e dei siti online, più in generale tutti coloro i quali fanno informazione sportiva, siamo molto addolorati nel narrare vicende e scrivere notizie riguardanti la cronaca nera.
Tuttavia, dopo l’ennesima giornata che passerà alla storia del calcio come una delle più buie, è bene mettersi una mano sul cuore e farsi un esame di coscienza, tutti. Sportivi e non, istituzioni garanti della legge e persone competenti in materia di sicurezza.
Sperare che ciò a cui abbiamo assistito oggi non avvenga più sarebbe sbagliato, riduttivo e inappropriato per il contesto odierno. É doveroso, invece, agire e farlo in modo serio e concreto fin da subito. Non è più tempo di affidarsi alla speranza o al buonismo nei confronti di esseri che non hanno perso e non perdono occasione nel rinnegare e trasformare una giornata di festa in una giornata di lutto sportivo e speriamo non anche umano.