“That was the end?” (del vecchio Mario Balotelli?)

MILANO – Al Milan in quest’ultima settimana non è cambiata solo la mentalità, vincente, ma anche qualcos’altro, o meglio, qualcuno. Mario Balotelli, sì, proprio lui. Lo ricordiamo tutti per le sue “balotellate”, per la sua testa calda, per le sue espulsioni per proteste, ma anche per i suoi rigori e la sua freddezza. Fino a nemmeno un mese fa era il primo ad andare a protestare per ogni fallo subito e venire subito ammonito, tutto ciò infatti l’ha portato a giocare 1 partita sì e 3 no. Poi all’improvviso l’abbiamo visto diverso. Un altro modo di approcciarsi all’arbitro col Celtic in Champions League, tornando al gol dopo una cinquantina di giorni. A Catania invece l’abbiamo visto in una versione 2.0.1. Tranquillo fino alla sostituzione, dopo aver segnato il secondo gol rossonero, e dopo il battibecco col difensore argentino del Catania Spolli reo di aver pesantemente insultato la punta rossonera con frasi di discriminazione razziale.

Che sia cambiato qualcosa in Balotelli? Lo speriamo davvero tutti, perchè oltre a essere un giocatore del Milan, è importantissimo in quanto un fuoriclasse, un top player, che alza il livello del calcio italiano, e che, si spera, sarà l’arma in più della Nazionale italiana ai Mondiali 2014 in Brasile.

“That was the end?” (del vecchio Mario Balotelli?), citando in modo un pò particolare una sua dichiarazione “notturna” post Milan-Genoa.