Sub20 a raggi x: Cile

ARGENTINA- Diamo uno sguardo alle sei partecipanti rimaste per accaparrarsi i quattro posti per il Mondiale Under 20. La prima squadra che andremo ad esaminare è il Cile. La “Rojita”, è arrivata al Sub20 carica di aspettative e con la volontà di non deludere come nelle precedenti edizioni. Il ct è Mario Salas, ex centrocampista della nazionale cilena, ed allena l’Under 20 del suo paese da appena 1 anno e mezzo. A detta di Salas, che crede fortemente nei suoi ragazzi, il suo Cile è una squadra forte e coesa con alte possibilità di entrare a far parte del “quadrangolare” finale del torneo. Andiamo adesso ad analizzare i punti forti della squadra. Il gioco della Rojita gira intorno a Bryan Rabello, classe 1994, 18 anni, acquistato la scorsa stagione per una manciata di milioni dal Siviglia che lo ha strappato al Colo Colo. Attualmente Rabello è uno dei punti forti della squadra spagnola che punta fortemente su di lui per rialzarsi dopo qualche stagione sotto tono. E’ stato l’unico di questa spedizione ad essere presente anche nella precedente dove fu inserito nella top 11 del torneo dalla Conmebol. Il reparto difensivo presenta due potenziali talenti: Igor Lichnovsky, centrale classe ’94, inseguito dall’Inter e attualmente all’Universidad de Chile e  Valber Huerta, classe ’93, compagno di squadra di Lichnovsky sia in nazionale sia nella U. Il reparto offensivo non è da meno e si propone come rivelazione del torneo: il tridente sarà composto da Nicolas Castillo (1993), Diego Rubio (1993) e Felipe Mora (1993). Castillo è sicuramente uno dei più seguiti di questo torneo. Attualmente è titolarissimo all’Universidad Catolica con cui ha segnato 8 reti in 13 partire; il giovane attaccante non sta deludendo le aspettative del torneo con 3 reti in 5 partite. Su di lui hanno messo gli occhi Juventus,Inter, Genoa e Standard Liegi che offerto 3,5 milioni per il suo cartellino. Rubio è un giovane attaccante dello Sporting Lisbona  che nella scorsa stagione realizza ben 71 reti in 25 partite! Che dire i numeri parlano da soli. Mora, invece, ha impressionato molto Salas grazie ad alcune ottime prestazioni con la sua squadra, l’Audax Italiano.