Girone A
La regina – Alessandria
Dopo un inizio di stagione molto al di sotto delle attese, l’Alessandria ha ricominciato a carburare e si è portata in una posizione di classifica più dignitosa. Per continuare la rimonta verso i quartieri alti della classifica la dirigenza ha operato fortemente nel mercato di riparazione. Il colpo da 90 è senza dubbio Blanchard. Il difensore, che due anni fa calcava da titolare i campi della Serie A con la maglia del Frosinone con buoni risultati (suo il gol allo Juventus Stadium che permise ai ciociari di raccogliere il primo punto in massima serie), si è ritrovato ai margini della rosa a Carpi e ha deciso di scendere di categoria per dare una mano all’ambizioso club piemontese. A completare il pacchetto arretrato, orfano di Gozzi, che si è accordato con la Pro Vercelli, è arrivato un prospetto da tenere d’occhio: si tratta di Lovric, prelevato dal Catania. In avanti la scommessa è Chinellato: l’ex Como, due volte consecutive in doppia cifra prima di questa stagione, ha deluso a Padova ed è voglioso di riscattarsi. Altro profilo esperto è l’ex Cittadella Bellazzini, che torna fra i professionisti dopo la positiva esperienza col Rezzato. Completano la casella acquisti l’ex Lumezzane Gatto, l’esterno scuola Juventus Barlocco, il giovane Kadi, proveniente dalla Salernitana, e il portiere Ragni, scambiato con Agazzi. I grigi hanno poi ceduto i calciatori parsi meno motivati: oltre ai già citati Agazzi e Gozzi hanno lasciato Bellomo, Branca, Bunino, Pastore, Rossetti e Casasola.
La delusione – Pro Piacenza
Mercato avaro di colpi per gli emiliani, che si sono affidati a profili molto giovani quando invece probabilmente sarebbe servito qualche over in più. Presi Paramatti (’95) dal Gubbio, Frick jr. (’98) dal Livorno, Murro (’99) dal Sassuolo e Cornaggia (2000) dal Milan: troppe incognite per una squadra che ha bisogno di salvarsi. A ciò si aggiunge la cessione di Bazzoffia, profilo esperto. Via anche Mehmetaj, Dametti, Monni, Cesari e Perrotti.
Girone B
La regina – Pordenone
Buon mercato per i ramarri, che provano a tornare ai primi posti in classifica. Spicca Nocciolini, che l’anno scorso ha dato un grande contributo alla promozione del Parma. Buoni anche gli acquisti di Caccetta, proveniente dal Catania e Bombagi, che arriva dalla Ternana. Le scommesse sono Zammarini e Cicerelli: il primo arriva dal Pisa ma le cose migliori le ha fate a Mantova due stagioni fa, il secondo, quasi mai impiegato dalla Salernitana, ha fatto molto bene in C con la maglia delle Paganese. Ingaggiato anche il giovane portiere Mazzini, di proprietà dell’Atalanta. Via Sainz-Maza (Pisa), Cattaneo (Reggiana), Lulli (Arezzo), Martignago (Mestre), Buratto (Lucchese), Zommers (Cosenza), Raffini (Pontedera), Danza e Pellegrini (entrambi al Fano).
La delusione – Santarcangelo
Poche certezze per i clementini, che hanno deciso di puntare su molti giocatori esotici che dovranno cercare di adattarsi il più presto possibile al calcio italiano. Oltre agli italiani Maini (Lucchese) ed Iglio (Cesena) sono arrivati i croati Lesiak, Spoljaric e Strkalj, il portoghese Semedo e l’ungherese Vegh: si tratta di calciatori che non hanno mai giocato in Italia. Un azzardo che la posizione in classifica non permetteva. Rispediti anzitempo al mittente i giovani Palmieri e Bruschi.
Girone C
La regina – Akragas
La scelta di inserire l’Akragas come regina del mercato può sembrare in controtendenza e pertanto va spiegata. Si è voluto premiare il ds Russello che, nonostante gli immensi problemi societari (la dirigenza aveva addirittura preso seriamente in considerazione l’ipotesi di non presentarsi a Pagani nella scorsa gara) è riuscito a costruire una squadra che, salvo impedimenti di forza maggiore, potrebbe provare a colmare il gap con le squadre che la precedono e sperare in una miracolosa salvezza. Il merito di Russello sta nell’aver usato al meglio le pochissime risorse a disposizione per evitare che la squadra si indebolisse. Tanti gli addii illustri: hanno lasciato calciatori importanti per il progetto come Sepe, finito al Catanzaro, Longo, che si è accordato con l’Andria, Parigi, che è passato al Francavilla via Atalanta, Russo, che ha firmato col Bisceglie, Salvemini, ingaggiato dal Monopoli e Vicente, nuovo mediano della Juve Stabia. A questi si aggiungono gli addii di buoni rincalzi come Franchi e Rotulo e la cessione in prestito dell’interessantissimo classe 2001 Tripoli, che vanta già due presenze in C. A questa marea di cessione ha fatto però seguito una serie di acquisti di calciatori giovani ma indiscutibilmente di qualità. Presi l’ex Pontedera Pastore, proveniente dall’Alessandria, il terzino Raucci dal Monopoli, il centrocampista ex Palermo e Perugia Sanseverino e l’ala di proprietà dell’Avellino Camarà. Da valutare Dammacco, giovane del Matera che non ha mai avuto abbastanza spazio per mettersi in luce, mentre la ciliegina è senza dubbio il ritorno di Zibert, che nella stagione 2015-2016 ad Agrigento disputò un campionato di grandissimo spessore. Nelle prossime ore potrebbe arrivare anche la firma del terzino destro Picone, svincolatosi dalla Paganese.
La delusione – Paganese
Il mercato azzurrostellato si è aperto con la rescissione dell’esperto metronomo Carcione. Sono andati via anche altri elementi importanti come Picone e Regolanti, a cui si aggiungono i rincalzi Buxton, Stoia e Garofalo. Per quanto riguarda gli acquisti da valutare Cernigoi, che, dopo un discreto campionato a Vicenza non ha trovato spazio a Pisa. Gli altri nuovi arrivati, ovvero Tazza (’98), Cuppone (’97), Nacci (’98) e Boggian (’96) vantano complessivamente solo 10 presenze fra i professionisti. I problemi societari si sono fatti sentire, ma la Paganese avrebbe forse potuto chiudere il mercato con una rosa più ristretta (troppi 29 calciatori) ma con più qualità.