L’asse di mercato tra Juventus e Barcellona è più incandescente che mai: le due regine d’Italia e di Spagna sono coinvolte in una serie di trattative che potrebbero accendersi da un momento all’altro. Una di queste, che anzi sembra avviarsi verso una chiusura positiva, è quella che vedrebbe arrivare il centrocampista brasiliano Arthur alla corte di Maurizio Sarri, in cambio di Miralem Pjanic che dovrà invece adattarsi al Parc Güell, a La Rambla e alle bandiere catalane.
Secondo quanto riportato dai principali quotidiani sia italiani che spagnoli, entrambi i giocatori gradirebbero le nuove destinazioni, anche se il definitivo “sì” del brasiliano non è ancora arrivato. Questione di ore, nella peggiore delle ipotesi, di giorni. Fatto sta che, salvo clamorosi ripensamenti, lo scambio si farà. Dunque, chi trae maggior beneficio tra Juventus e Barcellona?
Il classe ’96, nativo di Goiânia, è il classico palleggiatore che in un Barça d’altri tempi sarebbe stato blindato a vita. A pochi mesi dal suo arrivo in Catalunya, per le sue eccellenti doti tecniche – in particolar modo nei passaggi – è stato immediatamente accostato a due figure mistiche del calcio blaugrana come Xavi ed Iniesta, seppur con le dovute misure di paragone. Quest’anno, in 27 presenze complessive, ha totalizzato 4 reti ed altrettanti assist. Da quando è arrivato alla Continassa, Maurizio Sarri ha cercato le qualità in possesso di Arthur in altri elementi già a disposizione – tra cui lo stesso Pjanic – ottenendo però scarsi risultati. Questa Juve, infatti, non è ancora riuscita ad assumere la forma che vorrebbe dargli l’ex tecnico del Napoli e l’inserimento di un magnifico interprete del possesso palla come il blaugrana sarebbe oro puro.
E il Barça, dal canto suo, cosa ci farà con Pjanic? L’aggiunta del bosniaco classe ’90 nell’organico di Quique Setién sembra andare in direzione opposta – ma neanche troppo – rispetto alle strategie di mercato del club spagnolo. Il numero 5 bianconero dovrà guadagnarsi una maglia da titolare in un centrocampo già gremito di muscoli e cervello, formato dai vari Busquets, Vidal, De Jong e altri. Tatticamente, dovrebbe andare ad occupare una posizione centrale nello scacchiere dell’ex allenatore del Betis. Difficile immaginarlo sulla fascia, così come alle spalle dei marziani blaugrana. Il Barcellona perde quindi un interprete del possesso palla, guadagna però uno specialista dei calci piazzati e non solo. Ora spetta all’allenatore classe ’58 affidargli le giuste mansioni.
Ferdinando Gagliotti