Il Rende torna da Francavilla con il sorriso: il punto conquistato al “Fanuzzi” contro una diretta concorrente per un piazzamento nei play-off ha permesso di consolidare il quinto posto in classifica, a quota 35 in compagnia del Matera e a meno uno dal Siracusa quarto, e di compiere l’ennesimo passo in avanti verso il raggiungimento aritmetico della salvezza. Rimane, però, l’amaro in bocca per quello che poteva essere, ma non è stato. I ragazzi di Trocini sono stati bravissimi a far fronte alle numerose assenze, –la defezione dell’ultimo momento di Pambianchi si è aggiunta a quelle di Porcaro e Rossini– a mantenere intatta la quantità di adrenalina e di grinta che caratterizza il gioco dei biancorossi e hanno creato due palle gol per sbloccare il risultato non sfruttate al meglio dagli avanti.
A Francavilla è arrivata anche la conferma di come partita dopo partita cresce, infatti, nel Rende la consapevolezza di essere squadra capace di tutto contro qualsiasi avversario: adesso non si può smettere di sognare, ma si deve continuare a crescere per centrare un obiettivo che ad inizio stagione nemmeno il tifoso più accanito avrebbe mai potuto immaginare. Il turno di riposo arriva nel momento migliore per la truppa di Trocini e darà modo di preparare al meglio la partita casalinga con il Fondi, che inaugura un filotto di sfide favorevoli per i biancorossi, e potrebbe regalare già l’aritmetica salvezza così da mettere la spunta sull’obiettivo stagionale. A Francavilla sono giunte delle incoraggianti risposte da chi aveva trovato poco spazio e dai nuovi arrivati dal mercato di riparazione: Marchio, insignito della fascia da capitano, non ha fatto rimpiangere l’infortunato Pambianchi; Cuomo, arrivato in prestito dal Crotone, ha mostrato sicurezza e elevate doti tecniche in una zona nevralgica, la difesa, punto di forza del gioco di Bruno Trocini; De Brasi, portiere classe ’95 alla terza stagione con la maglia del Rende, non ha fatto rimpiangere Forte rispondendo presente ad ogni folata offensiva del Villa, regalando suggestivi scatti ai fotografi presenti al “Fanuzzi”.
A cura di Luigi Cristiano