PRIMA B – Cadetteria al giro di boa. Le tre squadre top e le tre squadre flop al termine del girone d’andata
Il campionato cadetto è arrivato al giro di boa. E, vista la lunga sosta fino al 20 gennaio, è il momento giusto per stilare un bilancio sulla prima parte di stagione analizzando le tre squadre migliori e le tre squadre peggiori.
TOP
Palermo: più che il Palermo, tra i top ci va di diritto Roberto Stellone. L’ex allenatore di Bari e Frosinone ha letteralmente cambiato volto ai rosanero dal suo approdo a fine settembre. Stellone conosceva già la squadra dopo la sua esperienza negli ultimi mesi dalla passata stagione in Sicilia culminata con la promozione sfiorata nella finale play-off di ritorno contro il Frosinone. Il tecnico è riuscito fin da subito ad entrare nella testa dei giocatori. Tutti sono disponibili al sacrificio. Non è un caso che il trainer cambia quasi ogni partita sistema di gioco e undici titolare senza nessuna polemica da parte dei suoi ragazzi. E giocatori come Trajkovski, Puscas, Nestorovski o Falletti sono disponibili a sacrificarsi in difesa o addirittura a sedersi in panchina senza battere ciglio. Dall’1-0 interno contro il Crotone al debutto sono arrivato 8 vittorie e 5 pareggi (nessuna sconfitta) che hanno permesso i rosanero di chiudere il girone d’andata a +5 sul Pescara terzo.
Lecce: dei giallorossi vi abbiamo parlato in alcuni editoriali precedenti. Se analizzi l’organico giocatore per giocatore non si può dire che i salentini siano la sorpresa del campionato. In estate la dirigenza ha lavorato tanto e bene, ha portato alla corte del tecnico giocatori “di categoria” come si suol dire. Rispetto alla passata stagione sono cambiati ben 9/11 della formazione tipo e proprio sotto questo punto di vista va dato merito al tecnico Liverani di aver oliato i meccanismi e trovato il giusto equilibrio in poco meno di un mese di campionato. Come conferma l’ultima gara a La Spezia, i giallorossi sono una squadra che gioca a viso aperto con tutte, voglioso di comandare il gioco su ogni campo. E’ un quarto posto meritato per i giallorossi ma il campionato cadetto è ancora lungo, a gennaio durante il mercato le carte in tavola cambieranno.
Pescara: scrivi Pescara, leggi Mancuso. Scrivi Mancuso, leggi Pescara. Leonardo è sicuramente il trascinatore del Delfino che ha comandato per larghi tratti la classifica del campionato di Serie B ed ora assestati al terzo posto, a -5 dalla vetta. La squadra di Pillon è partita a fari spenti ma fin da subito si è rivelata come una delle compagini migliori della competizione trascinata a suon di gol (ben 11) da Leonardo Mancuso, uno che nella sua carriera ha sempre fatto la differenza da esterno offensivo e che, quest’anno, si è trasformato definitivamente da bomber (vedi i gol di testa di domenica scorsa, a Palermo). Pillon ha costruito la squadra su una spina dorsale robusta, formata dal talento del giovane Gravillon, l’esperienza di Fiorillo e Balzano. La visione di gioco di capitan Brugman e la vena realizzativa di Mancuso. Anche il Pescara vale lo stesso discorso, il campionato è ancora lungo ma con l’arrivo di bomber a gennaio, chissà.
FLOP
Padova: le noti dolenti di questa prima parte di stagione iniziano dal fanalino di coda del campionato. Il Padova era la considerata la sorpresa del campionato alla prima sosta a settembre ma. da quel momento sono arrivati solo otto punti e due cambi di allenatore che ha portato in poche settimane prima all’approdo di Foscarini e successivamente al ritorno di Bisoli, la scorsa settimana. Non scopro di certo l’acqua calda se dico che il mercato è sbagliato. Poca esperienza in attacco, Capello è al primo campionato di Serie B mentre Bonazzoli, che non ha fatto male a mio avviso, viene da un anno dove ha giocato poco alla Spal. Serviva un centrocampista ma puntare su Della Rocca reduce da una stagione di infortuni è una scelta scellerata. A questo va aggiunto che Clemenza e Merelli (troppo discontinuo) non hanno confermato le attese.
Livorno: gli amaranto, come il Padova, hanno avuto un mese in più rispetto alle altre squadre di B per organizzare il calciomercato ma non ne hanno approfittato. La società ha balbettato troppo sul nodo allenatore, Lucarelli è approdato solo ad inizio luglio, a pochi giorni dal ritiro estivo e questo ha ritardato tutta la programmazione. In sede di mercato alcune scelte si sono rivelate sbagliate. Diamanti (35 anni all’anagrafe) sta trascinando una squadra che in attacco ha fatto fatica. Raicevic e Kozak sono reduci da una stagione dove hanno giocato pochissimi come Giannetti che, solo nell’ultimo periodo, sembra aver trovato la condizione migliore complice anche qualche infortunio. Murilo ha pagato il salto di categoria. In difesa bene l’acquisto di Bogdan, unico nota positiva del mercato estivo.
Crotone: a livello psicologico la retrocessione immeritata dalla passata stagione è stata una mazzata pesante per gli uomini di Stroppa. Anche qui c’è stata qualche scelta scellerata, come l’esonero di Stroppa salvo essere richiamato la scorsa settimana. Le vicende giudiziali estive hanno pesato sulla programmazione in sede di mercato. L’attesa di capire il futuro del Chievo ha bloccato il mercato estivo. Si è rivelato vincente l’acquisto di Firenze, ma il resto della campagna acquisti ha portato giovani alla prima esperienza in Serie B o promesse (soprattutto in difesa) non mantenute. In attacco Budimir, complice anche qualche problemino fisico, non ha rispettato le attese. Simy troppo discontinuo. C’è da lavorare tanto, senza troppa frenesia, a gennaio.