La stampa e l’ambiente non è mai stata troppo leggera con Colantuono. Intorno a lui aveva un deserto. Le vittorie casalinghe hanno mitigato le critiche ma l’ultimo mese, dalla vittoria risicata in casa contro lo Spezia in dieci uomini di inizio novembre, per Colantuono si sono aperte le porte del baratro. Nelle ultime tre partite la squadra ha subito ben nove reti mettendo sotto la lente d’ingrandimento anche la tenuta difensiva, uno dei punti di forza della sua gestione. Stampa e tifoseria criticava soprattutto la mancanza di un’identità tattica di gioco, aspetti che hanno costretto la società a dare la famosissima “fiducia a tempo”. Da qualche settimana anche la squadra aveva lasciato l’allenatore. Basta notare i ringraziamenti fatti nel suo messaggio d’addio. Società, dirigenza, dipendenti, ambiente e tifoseria. Cosa manca? Bravi, avete capito. La squadra. Si è nascosto dietro ad generico “dipendenti” ma soprattutto quest’ultimo fattore ha spinto il tecnico a dare le dimissioni, a fare un passo indietro e permettere alla dirigenza di trovare un sostituto.
I sostituti? Tante figure hanno preso in numerico, come in posta, e si sono messi in fila. Ogni allenatore si candida con parole e dichiarazioni al ruolo di tecnico. Giura cambiamenti e loda la piazza di Salerno. Ho letto decine di interviste nelle ultime ore ma la società ha in mente un solo nome in questo momento. Si tratta di Alessandro Calori, reduce dall’esperienza al Trapani. Conosce già diversi calciatori dell’attuale rosa granata e questo lo mette in una posizione di vantaggio. Poi c’è Angelo Gregucci, per lui si tratterebbe di un ritorno ma è attualmente sotto contratto con la Nazionale (è nello staff di Mancini). Entrambi incontreranno la società in giornata. I tifosi sognano il ritorno di Delio Rossi, cittadino onorario di Salerno e protagonista negli anni ’90 delle promozioni prima in B e poi in A. Che sia Calori, Gregucci, Delio Rossi o Drago (primo nome balzato in pole subito dopo l’ufficialità delle dimissioni di Colantuono) sarà atteso da un finale di dicembre caldissimo nonostante le temperature basse. Nel giro di sette giorni i granata sono chiamati ad affrontare Foggia e Pescara in casa e nel mezzo il Cosenza in trasferta.
Da Sud a Nord, da Salerno a Verona. Se Colantuono ha deciso di fare un passo indietro, Grosso ha salvato la panchina con le ultime due gare vinte contro Benevento e Pescara, avversari tutt’altro che facili. L’intuizione dell’ex terzino Campione del Mondo di dare fiducia a Jacopo Danzi si è rivelata vincente. I gialloblu ora danzano al ritmo di ‘Danzi’. Scusate il gioco di parole ma dovevo scriverlo. Era più forte di me. La sua freschezza atletica unita alla forza fisica di Gustafson davanti alla difesa e la corsa e alla capacità di inserimento di Zaccagni (vedi il rigore procurato del 2-0 con il Pescara) ha dato una nuova linfa agli scaligeri, in risalita in classifica e reduci da sette punti nelle ultime tre gare con tre big del campionato. Nelle ultime partite il ragazzo ha sottolineato la sua personalità spiccata ma soprattutto una crescita anche dal punto di vista fisico. Le richieste di certo non mancano per il ragazzo, cresciuto nel vivaio gialloblu e al primo gol tra i professionisti per il ragazzo. Genoa e Roma su tutte lo seguono ma questo è un discorso che sarà rimandato a giugno.