Domenica pomeriggio. Il campionato di Serie A e quello di Serie B non offrono partite di cartello. Schiero la mia formazione classifica, Divano, Ipad con la diretta di Serie B e televisione con la diretta di Serie A. La mi attenzione cade su due partite. Parma-Chievo e Livorno-Foggia. Vedo su questi due campi dei veterani pronti a tutto per i loro colori. Due calciatori con una carriera calcistica molto differenze. Uno, Alino Diamanti, ha girovagato il mondo e dopo West Ham, Guangzhou Evergrande. West Ham, Atalanta, Brescia, Fiorentina, Watford, Palermo e Perugia (con secondo posto annesso agli Europei del 2012), ha fatto ritorno a Livorno, dove è esploso calcisticamente. L’altro è fedele ai colori gialloblu dal 2002. Non sono più giovani ma in campo danno ancora l’anima.
Vedi Pellissier. Il Chievo in estate è colpito in pieno dallo scandalo plusvalenze. Fino ad inizio agosto non conosce la categoria. Udienze, tribunali, errori. L’attenzione di dirigenza e tifosi è sulle vicende giudiziare e gli acquisti latitano. Panchina affidata a D’Anna, poi considerato troppo inesperto. Si passa dall’avventura sciagurata di Ventura, durata quasi un mese. L’unica sicurezza resta Sergio Pellissier. Durante la sosta scherma le polemiche sulla squadra, anzi. Se la carica sulle spalle come ogni capitano deve fare. Si sbatte per tutto il campo, recupera palloni su palloni. Che sia il primo minuto o il novantesimo poco importa. Fa salire la squadra. Trascina i compagni, segna e quando c’è bisogno serve anche qualche assist, come domenica a Parma. Ha tolto il posto a Djordjevic, Stepinski e Meggiorini, Di Carlo ha puntato fin da subito sulla sua ‘garra gialloblu’. A Livorno della classe di Alino Diamanti non si può prescindere. La situazione amaranto è diversa. Promozione in Serie B sicura dalla fine di aprile. La società avrebbe tempo per impostare un calciomercato oculato, ha tempo per scegliere una guida tecnica. La dirigenza amaranto ufficializza Cristiano Lucarelli solo il 6 agosto, poi da lì si prova a impostare la campagna acquisti che porta in Toscana solo qualche nome in cerca di rilancio. Arriva Alino Diamanti, reduce dai sei mesi in cui si è messo in discussione nel vero senso della parola con la maglia del Perugia. Contro il Foggia è un Alino Diamanti show. Doppietta, ispira il terzo gol e sfiora il gol con una conclusione quasi da centrocampo che coglie in pieno la traversa.
Due calciatori che in questi giorni mi hanno fatto riflettere. Uno diverso dall’altro, uno girovago e l’altro federe ad una sola maglia. In un calcio dove “Facciamo giocare i giovani, siamo in decadenza” ma poi “Abbiamo giovani scarsi” senza avere pazienza di attendere la loro completa crescita, Diamanti e Pellissier sono due voci fuori dal coro. Due calciatori che hanno ancora tanta fame di giocare, tanta voglia di far emozionare con i propri colpi. Quella fame che in tantissimi giovani manca, che arrivati ad alti livelli pensano solo al contratto e agli sponsor. In Sergio Pellissier e Alino Diamanti sono riposte le speranze dei rispettivi allenatori, Di Carlo e Breda, e delle tifoserie e anche le nostre. Giovani, prendete esempio da loro.