Mancano ancora una decina di giorni alla ripresa dei principali campionati italiani. Un’eternità praticamente. C’è per fortuna il calciomercato a tenerci compagnia in queste fredde giornate di gennaio. Per quanto riguarda il mercato di Serie B, dopo un avvio lento, le formazioni che lottano per la salvezza hanno piazzato nelle scorse ore i primi colpi di mercato. Soprattutto il Padova. Il diggì Zamuner ha prima trovato l’accordo con l’estremo difensore Minelli dal Brescia (è stato presentato in giornata), poi ha ufficializzato lo svincolato Mbakogu e in queste ore arriverà la firma sul contratto anche per il difensore Andelkovic del Venezia. Anche Falzerano ha lasciato Venezia, in direzione Perugia mentre la Cremonese, prima di provare l’affondo decisivo per Daniel Ciofani, dal Frosinone ha pescato Danilo Soddimo, un ottimo rinforzo per lo scacchiere tattico di mister Rastelli.
Ok, sono tutte cose che sappiamo direte voi. A cosa serve questo editoriale? Io so che vi state facendo questa domanda. Anzi, avrete sicuramente letto dal titolo lo scopo di questo editoriale. Voglio provare a dare qualche consiglio ai direttori sportivi, non solo di Serie B. Anzi, cinque consigli. Cinque giovani pronti al salto tra i professionisti già in questo mese. Nota Bene: giovani a mio avviso pronti al salto tra i professionisti. Sia in Serie B che in Serie C. Non da titolari fissi ma pronti ad un impegno graduale ma con continuità. L’inserimento dei giovani nel calcio professionistico è da fare con molta calma. Io la butto là, se poi succederà me ne vanterò all’infinito. Siete avvisati. Con tutti, anche con mia Nonna. “Hey nonna, vedi ho detto alcuni giorni fa che i giovani X e Y sono stati presi in un club di Serie B. Sono molto bravo nonna”. “Si, Giovanni, sei l’orgoglio di nonna” dirà lei. Ma non ha uno smartphone, non legge i miei editoriali e non si ricorda mai che mi chiamo Angelo. Se questo non dovesse però capitare io finirà nel dimenticatoio. Per fortuna.
Vabbè, questi sono i cinque nomi (in ordine sparso) che militano nel Campionato Primavera che riprenderà il prossimo weekend. Almeno quello, per fortuna.
Vincenzo Millico (Torino): Di Vincenzo da Torino, nato nel 2000, ve ne ho parlato alcune settimane fa. Lui è un attaccante e come tutti gli attaccanti sa segnare. Venti gol in quattordici presenze, mica male. La sua duttilità che in serie B potrebbe far comodo a molte squadre visto che, oltre al centravanti, è in grado anche di fare l’esterno d’attacco a sinistra e la seconda punta. La sua caratteristica principale: fare triplette.
Andrea Colpani (Atalanta): Andrea è il faro dell’Atalanta capolista del Primavera 1. Colpani è un centrocampista moderno, capace di fare da regista davanti alla difesa che da mezz’ala velenosa, capace di leggere i tempi dell’azione ed inserirsi tra le linee. In campo non dà punti di riferimento, è dotato di ottime basi tecniche e di un sinistro velenoso al momento della conclusione in porta.
Kevin Cannavò (Palermo): Qualche probabilità di vederlo in Serie B già quest’anno c’è, magari nella parte finale di campionato. Cannavò è stato il trascinatore del Palermo promosso in Primavera 1 nella passata stagione ed anche quest’anno ha avuto un rendimento importante nella prima parte di campionato: sei reti in undici presenze. Ha dichiarato di essere cresciuto guardando le gesta di La Gumina nella passata annata, anche quest’anno ha degli esempi importanti da cui imparare. Stellone lo osserva, magari arriverà il momento del debutto.
Nicolò Armini (Lazio): Tra i cinque probabilmente è il profilo che probabilmente dovrà pazientare ancora un po’ per passare tra i professionisti. L’esordio assoluto è arrivato in Europa League, nell’ultima gara del girone, con la Lazio. E’ nato nel 2001, un difensore ma dai piedi buoni e con un ottimo fiuto per i gol. Nella Lazio che domina il Girone B del Primavera 2 è il capitano, padrone della difesa ma soprattutto dei calci piazzati. Insolito vedere un difensore battere le punizioni. Deve limare qualcosa dal punto di vista del carattere.
Giacomo Manzari (Sassuolo): Se il Bari non fosse fallito probabilmente il debutto sarebbe arrivato già in questo campionato. Invece Manzari è stato costretto ad emigrare al Sassuolo ma ha continuato a far ciò che più sa fare: il gol. In campo in tutte le partite ufficiali in neroverde, ha realizzato tre reti ma soprattutto ha messo in risalto le sue doti di duttilità. Da attaccante centrale, seconda punta o esterno offensivo lui mette in campo sacrificio e tanta cattiveria agonistica. Sogna la Serie A, ben presto lo vedremo in Serie B. Non a gennaio ma a giugno probabilmente si.
Il calciomercato che vuoi, quando vuoi