Esattamente cinque mesi fa si diffondevano le prime voci sulla possibile esclusione del Parma dall’Europa League. Quello che va dal 20 maggio scorso in poi è un periodo infernale per i crociati. La squadra di Ghirardi è stata infatti esclusa pochi giorni dopo dalla competizione europea per un ritardo nel pagamento dell’Irpef. Lo scoramento del presidente ha infatti portato ad un mercato mediocre: il reintegro di Belfodil e l’acquisto di Lodi non hanno colmato i vuoti lasciati dalle partenze di Parolo ed Amauri. A ciò si aggiunge lo stop di Biabiany, calciatore senza dubbio importante per i ducali. Dei tanti giocatori tornati dai prestiti il solo Coda è sembrato poter dire la sua in questa squadra. I risultati sono eloquenti: dopo sette giornate i punti ottenuti sono 3 e la squadra è da sola in fondo alla classifica. Sei sconfitte ed una sola vittoria, conquistata a Verona col Chievo. Lo scorso anno dopo 7 gare il Parma aveva 6 punti in più. La difesa, punto di forza nella scorsa stagione, scricchiola: ben 17 le reti subite, di cui 5 nella partita col Milan. Il campionato è ancora lungo, ma urge una svolta: spetta a Donadoni, che gode della piena fiducia della società, trovare una ricetta per ripartire.