Milan, evanescente e incapace di gestire il gioco.

MILANO – Il giorno dopo è sempre il più adatto a descrivere quelle debacle che, a caldo, possono causare reazioni anche molto scomposte.

Purtroppo è quello che sta succedendo quest’anno al Milan e ai suoi tifosi, e gestire queste situazioni spiacevoli da affrontare in cui vieni condizionato dalle emozioni.

Ma come si è comportata in campo la squadra di Allegri?

Ottima partenza, vantaggio rossonero. E poi? Poi il nulla in ambito rossonero, perchè è salito in cattedra il Livorno ribaltando la situazione. Alla fine la reazione rossonera ha portato il 2-2 al Milan e un punto che evidentemente fa capire che qualcosa ancora non va.

Emergono numerose difficoltà da parte della squadra soprattutto a gestire il gioco.

Se vogliamo scomodare un paragone con la Divina Commedia di Dante, potremo definire il Milan come evanescente.

Perchè questo paragone?

Il Milan gioca, convince, soffre, sparisce per poi ricomparire nel finale reagendo.

Simile al Milan è l’opera di Dante, soprattutto per quanto riguarda il paesaggio e i personaggi. Infatti l’Inferno è caratterizzato da assenza di luce, il Purgatorio da un’evanescenza che dissolve la fioca luce che lo illumina mentre il Paradiso si caratterizza per la sua immensa luminosità.

Facendo una sintesi rapportandola al Milan, lo definiremo quindi evanescente.

Mancanza di gestire il gioco, e ora che sono quasi tutti disponibili, di chi è la colpa? Dei giocatori? Di Allegri? Della dirigenza?

Possibile che la contestazione dei tifosi non sia servita a nulla? Possibile che il Milan stia diventando come l’Inter, capace negli anni passati di perdere contro le neopromosse?