Quante volte sono i rigori ad essere decisivi? L’Italia ha vinto il suo ultimo Mondiale proprio ai calci di rigore, lì un errore avrebbe cambiato le sorti di una finale che aveva in palio il premio di campioni del mondo, mica poco? Dal dischetto, sia ben chiaro, si può sbagliare, solo chi non si presenta mai su quel puntino posto ad undici metri dalla porta non sbaglierà mai. “Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore…”, quante volte abbiamo ascoltato la famosissima canzone di De Gregori? Un passaggio, tra l’altro, vero e condivisibile. Però, ci sono situazioni in cui i rigori sono troppo importanti: segnarli ti eleva, sbagliarli ti condanna. Cosa sarebbe successo se Cristiano Ronaldo, lo scorso anno, avesse sbagliato quel rigore a tempo quasi scaduto dopo che la Juventus aveva recuperato i tre gol di svantaggio dell’andata? Probabilmente, il Real Madrid non avrebbe vinto la sua ennesima Champions e si sarebbe parlato di grande impresa della Juve. Proprio la squadra di Allegri è chiamata ad un’altra impresa la settimana prossima, sempre contro una squadra di Madrid, stavolta l’Atletico, che all’andata si è imposta 2-0 tra le mura amiche in attesa del ritorno all’Allianz Stadium. Non è un momento particolarmente brillante per la Juve che, domenica scorsa, ha violato il San Paolo di Napoli ma rischiando più volte di capitolare. Se Insigne, a cinque minuti dalla fine, avesse trasformato quel calcio di rigore, la Juve non avrebbe portato a casa i tre punti e, vista l’inerzia della partita, si poteva registrare la prima sconfitta in campionato per i campioni d’Italia. A Napoli è particolarmente sentita la gara contro la Vecchia Signora, che vanta un organico di gran lunga superiore a tutte in ambito nazionale, se si sbaglia un calcio di rigore, allora tutto diventa molto ma molto più difficile.
A cura di Maurizio Longhi