L’Italia si è fermata alla punizione di Pirlo. Il sistema calcio italiano è in crisi, questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso

Cesare Prandelli tristeE’ ormai passato qualche giorno dalla cocente eliminazione dell’Italia dal Mondiale avvenuta per mano dell’Uruguay e le critiche, incessanti, continua ad arrivare nei confronti della squadra, ma soprattutto nei confronti di Mario Balotelli, accusato di mettere troppo poco impegno nelle tre partite del Mondiale.

E’ vero, è una cosa giustissima, ma a sbagliare non è stato solo lui: è stata tutta la squadra, è stato pure Prandelli l’artefice, in negativo, di tutto ciò, e lo è stato anche  il sistema calcio italiano, che è fallito.

Balotelli non è il problema del calcio italiano, il vero problema del nostro calcio è una parte, una grossa parte, di quei calciatori che hanno preso parte alla spedizione azzurra, scelti da Prandelli forse non per meritocrazia ed impegno ma per la possibilità di ricoprire più ruoli in campo.

Anche le scelte tattiche del nostro (ex) commissario tecnico sono state sbagliate.

Con l’Inghilterra, chiusa nella sua metà campo, il modulo azzurro era il 4-1-4-1 con Balotelli lasciato solo in mezzo a tanti inglesi ma con Candreva e Marchisio che provavano a far breccia nella difesa avversaria, ma inutilmente, visto che l’Italia ha tirato in porta solo 3 volte e, dopo il secondo gol, si è rintanata nella sua metà campo senza uscir più da essa.

Contro la Costa Rica è stata una debacle totale, riproposto inutilmente il 4-1-4-1 con cinque centrocampisti puri che hanno lasciato solo Balotelli in fase offensiva contro i cinque difensori avversari e il cambio di modulo e gli innesti nella ripresa (Insigne e Cerci) non hanno convinto e hanno peggiorato la situazione della squadra.

E contro l’Uruguay è arrivata la debacle, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: schierati con il 3-5-2 è arrivata comunque la sconfitta con l’Italia che non ha mai tirato (tranne la punizione di Pirlo, peraltro deviata maldestramente da Muslera).

Mandate via PrandelliAbete e chi volete voi, ma cambiate prima di tutto il sistema calcio italiano, in una perenne crisi dalla quale sarà difficile uscirne.