Nella giornata di ieri la Treccani ha annunciato l’inserimento del termine “sarrismo” nel suo dizionario. Un grande riconoscimento per Sarri, che sta ottenendo buoni risultati al Chelsea. La carriera del tecnico toscano ha preso una strada che anche solo 5 anni fa era inimmaginabile.
Sarri ha iniziato ad allenare nel 1990, a Stia, sede di un piccolo club toscano. Dopo le esperienze con Faellese e Cavriglia, nel 1996 passa all’Antella, con cui conquista la promozione in Eccellenza e un dodicesimo posto. Dopo risultati al di sotto le aspettative con Valdema (esonerato) e Tegoleto (11°), riceve la chiamata del Sansovino, che porta in 3 anni dall’Eccellenza alla C2.
Le prime panchine fra i professionisti, però, Sarri le colleziona con la Sangiovannese, con cui prima conquista la promozione in C1 e poi ottiene un onorevole ottavo posto in terza serie. Nel 2005 a Sarri si aprono le porte della B: a Pescara chiude in undicesima posizione. In seguito il tecnico toscana colleziona una serie di risultati negativi: un esonero ad Arezzo, le dimissioni ad Avellino e gli esoneri a Verona e a Perugia. A questo punto, la carriera di Sarri sembrava segnata: Verona e Perugia erano sulla carta due corazzate in grado di lottare per la B, ma Sarri non riuscì a condurle nemmeno in zona play-off. Nel 2010, a sorpresa, arriva la chiamata del Grosseto, in B: Sarri riesce a chiudere al settimo posto. Nelle stagioni successive fallisce la promozione prima ad Alessandria e poi a Sorrento. Nel 2012, ancora una volta, arriva una chiamata inattesa: Sarri approda sulla panchina dell’Empoli, in B. La prima stagione con gli azzurri non lascia presagire a niente di buono: i toscani riescono a conquistare la salvezza solo ai play-out. L’Empoli, però, decide di rinnovare la fiducia a Sarri. È il momento della svolta: il tecnico conquista la promozione in A e porta i toscani alla salvezza in massima serie con un gioco spumeggiante. Sarri viene accostato a molte big italiane, fra cui il Milan. A prenderlo, però, è il Napoli. Con i partenopei Sarri riesce a migliorarsi ulteriormente, collezionando un terzo posto e due secondi posti, centrando anche il record di punti del club. La scorsa stagione arriva dunque la chiamata del Chelsea: basta poco agli inglesi per innamorarsi del suo stile di gioco, rinominato Sarriball. Ora il tecnico è a caccia del suo primo trofeo fra i professionisti: i Blues sembrano fra le principali candidate a vincere la Premier League.