La Zandata- Scintille tra Gattuso e Salvini, ma il Milan poteva fare di più

Ormai non è più un mistero che l’attuale vice-premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sia un tifoso del Milan acceso e vulcanico. Lo è in politica figuriamoci per il pallone. Il leader della Lega non ha mai rinunciato ed esprimere pareri sulla squadra rossonera. Ma le dichiarazioni pronunciate domenica sera in merito ai cambi non effettuati da Gattuso in occasione di Lazio-Milan hanno irritato il tecnico calabrese che, nel post gara, ha commentato le critiche subite con un laconico: “Salvini pensasse ai problemi del Paese”.

IL PRECEDENTE. Il precedente è scomodo. Correva l’anno 2000. Siamo in Olanda. È il 2 luglio e a Rotterdam la Nazionale guidata da Dino Zoff perde al golden goal la finale del Campionato Europeo contro la Francia. L’allora presidente del Milan, nonché capo dell’opposizione, Silvio Berlusconi, imputa la sconfitta a Zoff. Il cavaliere sostiene che il maggior pericolo transalpino, Zinedine Zidane, sia stato lasciato troppo solo. Zoff non la prende benissimo e si dimette.

MA IL BICCHIERE È MEZZO PIENO. Precedente a parte – qui ovviamente nessuno chiede a Gattuso di fare un passo indietro – il Milan può comunque andare fiero della partita messa in piedi all’Olimpico contro la Lazio. In primo luogo perché nonostante le innumerevoli assenze la squadra ha tenuto bene il campo trovando il vantaggio e rischiando di tornare a Milano con i tre punti in tasca. In secondo luogo perché, comunque, nell’economia della stagione un pareggio contro la Lazio non è da buttare, anzi. Certo, i tifosi rossoneri non riescono a digerire le modalità che hanno portato a questo pari ma il risultato resta positivo in quanto muove la classifica e permette al Diavolo di stare agganciato al discorso quarto posto. Gattuso poteva fare almeno un paio di cambi? Forse è vero ma l’impressione è che sarebbe cambiato veramente poco.

SALVINI E GATTUSO, GUERRA E PACE. La guerra tra Matteo Salvini e Gennaro Gattuso è entrata nel vivo anche se noi ci permettiamo di dare un suggerimento ai due litiganti. Perché non seppellire l’ascia di guerra e firmare un bell’armistizio? I due non si amano e ci sta. Ma Ringhio mette il cuore nel Milan e oggettivamente al momento appare difficile ottenere risultati migliori. E Salvini, dal canto suo, ha tutto il diritto di criticare la squadra in quanto tifoso ma – vista la sua esposizione mediatica – potrebbe evitare di farlo via social. Ragazzi, non litigate. Suvvia.