Inter e Napoli a casa. O meglio: in Europa League. In pochi si aspettavano la retrocessione delle due squadre italiane ma così è stato. Ora è inutile piangersi addosso. Anzi, sarebbe opportuno onorare sino alla fine questa competizione il cui trofeo manca da vent’anni dalle bacheche dei club italiani.
NAPOLI ASSOLTO. Gli azzurri di Carlo Ancelotti possono essere amareggiati solo per il risultato finale. Il Napoli, infatti, è uscito dal girone di Champions dopo aver rimediato una sola sconfitta in sei partite. I partenopei, che si sono messi in mostra contro squadre del calibro di Psg e Liverpool, hanno mostrato qualità e organizzazione di gioco. Bene così, specialmente in ottica futura.
FLOP INTER. Non prendiamoci in giro: l’Inter doveva battere il Psv senza se e senza ma. E invece la formazione guidata da Luciano Spalletti ha pagato dazio contro la banda Van Bommel che non aveva più nulla da chiedere al massimo
torneo continentale. Male, molto male.
TORNIAMO A VINCERE. L’ultimo successo italiano in Europa League – al secolo Coppa Uefa – è targato Parma. Fu la squadra allenata da Alberto Malesani, infatti, a trionfare nel 1999. Gli emiliani sconfissero 3-0 il Marsiglia a Mosca. Le reti di Crespo, Vanoli e Chiesa mandarono ko i transalpini. Tra le fila del Parma c’erano calciatori del calibro di Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron e appunto Crespo e Chiesa. Mica male. Quella squadra aveva qualità, è innegabile. Ma anche Inter e Napoli hanno le loro caratteristiche da sfruttare. Io credo che aldilà di Chelsea e Arsenal si possa ragionare anche in termini di vittoria finale. Senza dimenticare che alla bacheca di Carlo Ancelotti manca proprio l’Europa League…