Ci sono partite che sembrano stregate, e per risolverle serve il top player, l’uomo che si faccia trovare al posto giusto al momento giusto. Questo giocatore è arrivato quest’estate, ha il nome e il cognome di Carlos Tevez, e ha messo la sua firma su questa vittoria, con una rete da opportunista, da vero rapace d’area. Il gol dell’Apache è una rete facile facile, da vero bomber. Il pallone servito da Pogba, infatti, chiedeva solo di essere spedito in porta e l’argentino non si è fatto pregare. L’azione del gol parla lingue diverse – dal cileno Vidal, passando per l’elegante francese di Pogba, fino al grintoso argentino di Carlos Tevez -, ma è accomunata dalla lingua universale che è quella del calcio.
La partita è fatta dalla Juventus, ma la Sampdoria si difende bene, e prova a ripartire ad ogni occasione. Sotto la pioggia che accompagna tutto il primo tempo, Da Costa deve dire no a Pirlo, Asamoah e Tevez, mentre Buffon rimane sostanzialmente inoperoso. Il secondo tempo riprende da dove si era interrotto il primo, con la differenza che la Juve, guidata dalla grinta dell’Apache e dall’eleganza di Pogba, trova lo spiraglio per sfondare la resistenza avversaria. I blucerchiati subiscono il colpo del gol, ma col passare dei minuti si riorganizzano e riescono a spaventare una Juventus insolitamente distratta in alcuni suoi elementi. Troverebbero la rete del pari, ma Costa colpisce in evidente fuorigioco. La partita, però finisce, in pratica, all’88’, quando Castellini, entrato da poco, si lancia in modo assassino su Lichtsteiner. L’arbitro non può far altro che tirare fuori il cartellino rosso, spegnendo le speranze di rimonta di blucerchiati.
Finisce uno a zero, quindi, con la Juve che merita la vittoria, ma i padroni di casa escono comunque a testa alta. Conte inizia nel migliore dei modi, vincendo e sfatando il tabù Sampdoria.