È ormai crisi vera quella che sta attraversando l’Inter.
I tre goal subiti dalla Fiorentina si sommano a quelli del Cagliari presi in casa a San Siro, nel precedente turno di campionato. Già in quest’ultima, i tifosi chiedevano di più all’allenatore nerazzurro tramite una serie di fischi che non furono accolti calorosamente da Mazzarri, come da lui evidenziato nella conferenza del lunedì alla Pinetina di Appiano Gentile. Ieri è stato confermato il parere del pubblico interista con la ripetizione dei fischi provenienti dal settore ospite dello stadio fiorentino. Effettivamente, il suo gioco non ha mai totalmente convinto, probabilmente abituato a un tipo di risultato sia con le piccole che con le grandi squadre.
L’Inter, quest’anno, proprio come l’anno scorso non sembra essere al top, realizzando risultati poco consistenti a detta di tutti, tifosi, giornalisti e telecronisti. La squadra sembra infatti essere priva di personalità, carattere, precisione e attenzione nei vari reparti, soprattutto quello difensivo. Ma l’allenatore affronta gli attacchi in modo diretto, tipico dello stile che lo contraddistingue. ” Ci metto la faccia” questa è la risposta che da alle telecamere di Sky quando si infierisce sulla sua squadra. Afferma di aver cambiato i moduli, di non essersi intestardito con la riproposizione dei soliti giocatori, effettuando un continuo ricambio. Sostiene inoltre di aver avuto dai propri ragazzi ottime prestazioni fino al match con il Cagliari, dove è arrivata la presunta crisi.
A parer di tutti, però, queste risultano essere tendenzialmente le classiche scuse, in parte anche plausibili, che l’allenatore nerazzurro espone per poter soddisfare le domande della stampa e dei mass media. La convinzione principale creatasi in questi ultimi giorni e che Walter Mazzarri non sia l’allenatore ideale per questa squadra, ormai formata da giovani talenti. Tuttavia, generalmente, in questo sport si cerca costantemente un capro espiatorio per alleviare le pesantezze create da tesissime situazioni dentro e fuori il campo. Si dovrebbe comunque riflettere su ogni singola componente e non solo su colui che detiene il titolo di allenatore. È probabile infatti che la presunta crisi che si va annunciando sia il frutto del fallimento di un mercato estivo deludente, di una squadra rigenerata e quindi incapace di comprendersi al meglio e di un presidente straniero che non conosce fino in fondo l’ambiente nerazzurro per poter così soddisfare le aspettative del suo grande pubblico, che ora più che mai ripensa malinconicamente e nostalgicamente a Mourinho,Milito e Moratti..
A cura di Rossella Mattana