Lessi qualche giorno fa, o forse settimana, un’intervista a Carlos Tevez, centravanti argentino della Juventus. Nella suddetta intervista, rilasciata al quotidiano torinese Tuttosport, l’Apache invitava gli italiani a polemizzare di meno sulla bontà degli arbitraggi e a godersi di più il vero sapore di questo sport (perché, per chi se lo fosse dimenticato, il calcio è uno sport, che non dovrebbe conoscere violenza, sia verbale che fisica; ma mi rendo conto che questo è un discorso utopistico quanto l’opera La Repubblica di Platone). Passano pochi giorni e Tevez, ieri, in Juventus-Milan, segna un gol in dubbia posizione di fuorigioco. La moviola pare spegnere ogni polemica, decretando che l’argentino si trovava dietro la linea tracciata dal piede sinistro di Zaccardo, ultimo difendente rossonero. Finisce la partita ma accade il paradossale: cominciano ad accendersi tra i tifosi, specie sui social, polemiche sulla bontà della moviola. Poco tempo e la discussione si sposta dalle grandi masse ai singoli importanti, nella persona di Adriano Galliani, il quale si lascia andare in una dichiarazione che, a mio parere, rasenta il limite del ridicolo: “Al contrario delle altre squadre di A, la produzione delle immagini delle gare della Juve sono gestite dalla società stessa. Contesto il fatto che facciano vedere quello che vogliono”
Premettendo che l’immagine, pur affetta da uno scherzo di prospettiva, il quale può trarre in inganno l’occhio del tifoso, è assolutamente sincera, mi sembra fuori luogo e inadeguato parlare di corruttibilità delle televisioni. Non stiamo parlando, signori, del tifoso alterato che fuori dallo stadio si lascia andare a qualche parola di troppo, ma di Adriano Galliani, storico amministratore delegato del Milan, la squadra più titolata al mondo.
Pur essendo una macchina da business infallibile, nel quale una vittoria o una sconfitta possono decretare i destinatari di centinaia di migliaia di euro, il calcio è, era e rimarrà un gioco, uno sport, il più amato d’Italia e forse del mondo. Finire a parlare ogni giorno di arbitraggi scorretti e imparziali rovina il vero e sincero gusto di questo sport.
Si discute spesso di tecnologia in campo: la polemica ora dagli arbitri si sposterà alle immagini tv?
Ad maiora.