Ecco le sue dichiarazioni:
“Non me l’aspettavo, senza dare alcun tipo di giudizio, sono costretto a chiarire se possibile quello che è successo. Con Giuseppe Rossi mi sono incontrato a Coverciano il 7, alle 18 di pomeriggio: i tempi che erano previsti non sono stati attutati in campo, la finale . Sono andato con l’intenzione di dirgli che non era nei trenta. Poi ho capito che poteva essere un bel messaggio per tutti. In quel momento gli ho detto che non era nei 23. E’ stata una decisione sofferta, non ho avuto il coraggio a essere forte. Ho accettato questa sfida, gli ho ripetuto più volte non sei nei 23. Lui ha lavorato, e bene. Ma ognuno sapeva qual era il suo ruolo. Prima dell’ultima partita gli ho detto: voglio vedere qualcosa in più in campo, vorrei vedere quei gesti, voglio vedere un attaccante che gioca da attaccante. L’ho messo davanti, togliendo anche Immobile. Ma io ho visto quello che dovevo vedere. Non mi son voluto prendere nei confronti della Fiorentina e dei tifosi della Fiorentina: gli ho comunicato che non aveva completato il percorso di guarigione”.