Nato il diciotto luglio 1942, Facchetti lega il suo nome a quello dell’Inter, diciotto anni da giocatore collezionando quattrocentosettantacinque presenze conditi da cinquantanove reti più dal 2004 presidente dopo le dimissioni di Massimo Moratti. Uno dei più grandi uomini di sempre, onesto, leale e sempre gentile con tutti, cosi’ ce lo descrivono tutti quelli che gli volevano un gran bene come Sandro Mazzola che nel giorno della morte dello storico capitano parlo cosi’: “Quando ho appreso la notizia della morte di Giacinto ho avuto un nodo alla gola. Abbiamo passato una vita insieme, sono cose che ti fanno stare male, E’ stato un compagno di squadra meraviglioso, uno dei punti di riferimento della squadra. Il primo terzino fluidificante dell’era moderna, Cabrini è arrivato molto dopo. Sempre pronto a lottare, un grande. Il gigante buono era un soprannome perfetto: aveva una grande forza fisica ed era molto buono”.
Fu infangato per i fatti di Calciopoli, ma nonostante non ci fosse, riusci a difendersi lo stesso grazie al presidente Petrucci che dichiarò: ”Nessuno può infangare un nome che ha fatto la storia positiva e vincente del calcio italiano”. Chissà cosa ne penserebbero lui e Peppino Prisco dell’arrivo di Thohir? Ci lasciamo con questa domanda, buon compleanno Cipe…