Non vende sogni, ma solide realtà questo slogan pubblicitario calza a pennello per tre solide realtà del calcio italiano, realtà a volte messe da parte troppo frettolosamente, su Muriel nemmeno 6 giorni fa mi sono espresso in Radio (Radio Stonata) in modo alquanto offensivo sia sul giocatore che su chi l’aveva acquistato. Ma andiamo per ordine, partiamo da Zapata, sbarcato a Napoli dall’Estudiantes nel 2013 a 22 anni, è stato triangolato tra Genova, sponda Sampdoria, e Udine fino ad arrivare ai 28 anni di oggi alla corte di Gasperini, un maestro che trasforma il bronzo in oro, oro massiccio. Zapata era destinato in Cina, l’Atalanta con un blitz a luglio si è assicurato il prestito biennale con diritto di riscatto dalla Sampdoria per un totale di 24 milioni, Duvan si è messo subito a disposizione di Gasperini e in un solo girone ha segnato 14 reti in campionato e 2 in Europa League, ieri un poker a Frosinone a sugellare un’annata fantastica e manca ancora mezzo campionato!!! Due di testa, uno di sinistro e uno di destro, cosa chiedere di più ad un attaccante? Quest’anno per realizzare 13 delle sue ultime reti ha dovuto tirare verso la porta solo 15 volte, si potrebbe dire di un anno fortunato, visto che sia a Napoli, prima, che a Genova poi, gli veniva rimproverato spesso di non essere incisivo sotto porta essendo una punta centrale, ma potrebbe essere stata invece la maturità a farlo diventare un cecchino infallibile. Chissà che l’Atalanta non abbia messo a punto l’ennesimo miracolo di mercato, riscattando Zapata a 24 milioni sarebbe l’acquisto più caro della storia bergamasca, ma continuando cosi Zapata sarebbe il fiore all’occhiello del prossimo calciomercato di luglio..
Passiamo a Quagliarella, giovanili del Torino fino all’esordio nel 2000 contro il Piacenza, il napoletano non ha avuta vita facile, sbattuto in C1, C2, serie B fino a conquistare la serie A nel 2004 proprio con la maglia del Torino. Inizia a girare l’Italia con Ascoli, Sampdoria, Udinese, Napoli con mille polemiche per la storia di stalking dove peraltro poi ne uscito non colpevole, Juventus e la Champions League, ancora Torino e poi di nuovo Sampdoria. 35 anni da compiere il prossimo 31 gennaio, segna a ripetizione, in gol da 10 partite di fila e reti mai banali nella sua carriera, rovesciate, tacchi e gol da centrocampo. Giampaolo lo mette sempre in campo e lui non tradisce, 14 gol finora e prime pagine dei giornali. Se la Sampdoria è a 30 punti, ottava in classifica a ridosso del Milan e dell’Atalanta, il merito è molto di Fabio Quagliarella. Molte volte ci si domanda perché il napoletano non sia rimasto stabilmente in una grande squadra, lui è un forte di carattere, uno schietto che non ha mai nascosto di essere tifoso del Napoli, che la città partenopea è casa sua e per colpe non sue è passato da traditore nel trasferimento alla Juventus, una rottura forte che ha pesato nella sua attività calcistica, purtroppo a volte sono più buone per la carriera, quelle frasi alla Ibra che dove arrivava affermava che quella squadra era la sua squadra del cuore. Lui no, è un professionista, ma rimane napoletano dentro. E che professionista aggiungerei.
Arriviamo a Muriel, stessa età di Zapata, stessa carriera costellata di trasferimenti, bocciature e poi ripensamenti. Arrivato a Udine nel 2010, dove non gioca nemmeno un minuto e viene girato in prestito, torna in Italia grazie al Lecce e disputa un buon campionato tanto da farsi ricomprare dall’Udinese. 15 gol realizzati in tre anni e il trasferimento alla Sampdoria nel 2015 potrebbe essere il trampolino per poi arrivare a una grande, invece il ragazzo si perde per strada e arriva l’offerta del Siviglia nel 2017 che lo porta in Spagna. Nel frattempo prende peso e questo non gli permette di essere quello che poteva davvero diventare con le doti in possesso. Il ritorno in Italia è grazie alla Fiorentina, prestito oneroso iniziato il 1° gennaio di quest’anno e sembra davvero un altro Muriel, snello e con la testa a posto, deciso a non perdere quello che potrebbe davvero essere l’ultimo treno per la sua carriera. Ieri, dopo il gol in coppa Italia, ha dimostrato che stavolta Luis Fernando Muriel è tornato davvero, due gol alla Sampdoria, uno splendido in contropiede dove è risultato imprendibile per i difensori doriani. L’unico dubbio è sulla lunga, saprà il ragazzo restare con i piedi a terra? Sarà diventato finalmente maturo, come dichiarato nel dopopartita in tv? Aspettiamo, ma le basi, stavolta, ci sono davvero.
Tre realtà del nostro campionato, che non sarà il più bello al mondo ma che a noi piace e molto.
Giuseppe Calvano