L’ha persa Spalletti. Scrivere di Juventus oramai è stancante anche per chi legge, scrivere del sempreverde Mandzukic, del perché Allegri lo voglia in campo ogni volta e specialmente nelle grandi partite è spiegato facilmente dai fatti, solo quest’anno ha segnato a tutte le grandi, è decisivo. 43 punti su 45 disponibili, Allucinante per un campionato di qualsiasi nazione, in Italia ancora di più. Ma torniamo all’Inter, distaccata di punti 14 dalla vetta, non ha giocato male, ha avuto palle gol, una di Gagliardini finita sul palo, molta pressione specie nel primo tempo e poi un unico grande errore, accontentarsi e cercare il pareggio. Alla Juventus non si può concedere nemmeno un centimetro e i cambi di Spalletti hanno influito e tanto sul risultato finale, lui nel dopo partita, con la sua dialettica meglio di un politicante in campagna elettorale, ha cercato di giustificare lui e la squadra, ma la verità è davanti a tutti quelli che hanno visto la partita e non l’hanno letta sui migliaia di siti che raccontano minuto dopo minuto la cronaca, i cambi hanno arretrato la squadra e lasciato le corsie scoperte, specialmente dalla parte di Cancelo, e fatto capire alla Juventus che poteva portare a casa il risultato ancora una volta senza spendersi più di tanto. Era una Juventus a mezzo servizio, con un Ronaldo mai in partita davvero e un Dybala più centrocampista che punta, con la solita difesa però, concentrata e che ha concesso solo una sbavatura, appunto il palo di Gagliardini, ma alla fine l’hashtag #allafinevinconosempreloro anche stavolta è risultato veritiero, massimo risultato col minino sforzo.
Il Napoli ha fatto allenamento con il Frosinone, 4 a 0 senza se e senza ma, senza dare troppi demeriti ai ciociari bisogna dire che Ancelotti con il suo turnover di Eriksoniana memoria sta facendo un lavoro particolare, i punti di distacco sono tanti, ma la Lazio del 2000 aveva 5 punti di ritardo ad aprile non a dicembre, quindi i giochi scudetto probabilmente non sono definitivamente chiusi.
Le Romane, 2 a 2 a Cagliari per i ragazzi di Di Francesco con rimonta dei sardi compiuta al 90’ e in 9, robe di altro calcio, il tecnico della Roma non passerà una buona settimana, speriamo che la Champions porti distrazione e allontani le probabilità di esonero che circolano sempre più frequenti. Se la Roma non entrerà in Champions League l’anno venturo parecchie cose potrebbero cambiare a partire da un ridimensionamento societario. Conte è ancora lontano, ma Pallotta ci sta pensando seriamente, ma senza Champions…
La Lazio continua nella serie nera, prima non pareggiava mai ora non smette di farlo da 4 partite di seguito, quello di sabato è davvero particolare. I ragazzi di Inzaghi hanno fatto una partita tutta di cuore, menti annebbiate dei giocatori, decine di palle gol non concretizzate, ma alla fine al 95’, grazie al rigore concesso dal Var, si era sul 2 a 1, ma senza fare i conti con il karateka Saponara e la difesa laziale, gol spettacolare al 99’ e Sampdoria che conquista un pareggio oramai insperato.
Due parole sull’Atalanta sono doverose, inizio di campionato disastroso, Gasperini ci ha messo un po’ a capire come mettere in campo i giocatori rimasti dalla campagna cessioni della società, ma alla fine, come sempre, ci è riuscito ed ora è di nuovo Gasperilandia, non era facile passare anche a Udine, 21 punti e il quarto posto è li a 4 punti, o giù di li. Applausi.
Flop della settimana ancora una volta il Bologna e Filippo Inzaghi, terzultimo posto in classifica con 11 punti non era proprio nelle previsioni della società e domenica prossima contro il Milan sarà decisiva per la panchina di Super Pippo. Anche qui il tecnico forse non ha tutte le colpe, un mercato non proprio ad alto livello è stato fatto nell’ultima sessione estiva ma a pagare è sempre l’allenatore.