Il punto di Calvano – 18 febbraio

Lazio-Inter decide per adesso l’antagonista della Juventus per lo scudetto, ma la verità è che comunque sono tutte e tre in tre punti, davvero una bella serie A, bella per tutti quelli che dicono e scrivono che il nostro campionato non è di livello, non è allenante e privo di grandi campioni. C’è la Juventus con il suo grande, immenso fatturato, con la stella Cristiano Ronaldo, con Higuain, con Dybala e un allenatore che cerca di fare finalmente il salto di qualità. Il gioco, quello di Napoli per intenderci, ancora latita ma i risultati, quelli che contano sempre, più di tutto il resto, fino ad ora sono nella norma per una squadra di nome Juventus. In testa alla classifica, ancora dentro la Champions League e ottime possibilità di andare visto anche il sorteggio che la vedrà di fronte al Lione con la prima fuori casa e ritorno allo Stadium e ancora in corsa anche per la Coppa Italia dove l’aspetta il Milan di Ibra con la gara di ritorno. Insomma ancora in corsa per tutti i fronti, niente male per chi dice che la stagione della Juventus è negativa, troppe conclusioni per andare sempre contro a qualcosa, se davvero Sarri fallirà lo sapremo solo tra qualche mese, allora si potrà davvero giudicare, per adesso i fatti dicono altro, tranne il gioco non sia come in tanti si aspettavano tutto il resto è come sempre, la Juventus è quella di sempre.
Ora subito dopo viene la Lazio, un vero miracolo sportivo o qualcosa di costruito negli anni? Questa è la domanda che in tanti si fanno, se pensiamo a parecchi mesi fa, Simone Inzaghi stava per andare via, Milinkovic con le valigie pronte e Luis Alberto già con la testa sull’aereo che doveva riportarlo in Spagna, a casa. Invece tutto si riallinea, arriva Lazzari dalla Spal, l’unico vero acquisto voluto dal mister e tutto prende corpo dopo uno 0 a 3 all’Olimpico contro l’Atalanta. Nel secondo tempo la Lazio riesce a pareggiare, il gruppo comincia a pensare e a remare tutti verso l’unico obbiettivo, vincere partita dopo partita, mai abbattersi e crederci sempre, anche nei minuti di recupero di Cagliari quando una squadra normale dopo aver raggiunto il pareggio pensa al punto, non i ragazzi di Inzaghi capaci di vincere al 98’ e continuare la loro striscia vincente. La partita di domenica sera è emblematica per la storia biancoceleste di questa stagione, al gol dell’Inter con Young la telecamera inquadra il mister della Lazio che fa ampi cenni di stare calmi e che non era successo niente che non si potesse recuperare. La Lazio che scende in campo nel secondo tempo molti minuti prima dell’Inter sta a dimostrare quanto Simone Inzaghi avesse ragione, le facce erano di quelle della tigre, per citare Velasco, e il secondo tempo lo dimostra, pareggio prima e vittoria con il gol di Milinkovic, tornato dopo tanto tempo a divertirsi sul campo, tacco e suola nel gol e sombrero in contemporanea a Barella e Eriksen, più vari palleggi volanti, una traversa con destro potente e tanta legna in mezzo al campo, insomma il Milinkovic Savic di due anni fa. Non sappiamo se davvero la Lazio può vincere lo scudetto, sicuro è che la squadra, che ci crede più di tutti, ci hanno creduto prima di tutti, ce la metterà tutta, come ha dichiarato il Sergente, vogliamo la Champions come prima cosa e poi…
L’Inter terza, per ora, sembra oggi avere tutto contro, tutto negativo. Ancora una volta non è chiaro la strategia del mercato, Conte chiede a Marotta, Marotta compra e Conte dice che il giocatore non è pronto. Parliamo di Eriksen, il danese viene fatto giocare poco da Conte, sembra essere pronto fisicamente e tecnicamente indiscutibile, ma viene impiegato con il contagocce, chissà dove sta la verità. Vecino litiga, chiede la cessione e poi lo ritroviamo titolare, Godin gioca a singhiozzo, Sanchez è un fantasma e non esiste un secondo portiere degno di essere un giocatore da Inter. Non ci sono controprove ma con Samir Handanovič in campo probabilmente l’Inter avrebbe qualche punto in più. Poi però ha anche ragione Conte che definisce il campionato della sua squadra fino a adesso giusto, in linea con il programma, la squadra negli anni precedenti si è sempre spenta a Natale, ora arrivare a lottare con Juventus non è cosa da poco, puoi acquistare anche l’inverosimile ma il gruppo bisogna plasmarlo e il calcio, anche con i Ronaldo o i Messi, è un gioco di squadra e chi vince di solito ha la miglior difesa e un attacco stellare dove brillano i campioni, all’Inter non manca molto e ci sono ancora parecchie partite per dimostrarlo.
Insomma alla fine bisogna ringraziare queste tre squadre se dopo tanti anni stiamo assistendo ad un grande campionato, una serie A davvero stellare, che vinca il migliore.

A cura di Giuseppe Calvano