Due piccoli uomini, grandi di fisico, alti, statuari e con un conto in banca notevole ma di fatto piccoli uomini. Parliamo ovviamente di Bakayoko e Kessiè e del loro gesto indegno sotto la curva del Milan, portare come scalpo la maglia della Lazio di Acerbis come un trofeo conquistato su un campo di battaglia, mostrare ai propri tifosi il trofeo tanto agognato. Che poi il tanto desiderato trofeo sia soltanto una maglia scambiata con l’avversario a fine partita con tanto di pacca sulla spalla poco conta, per quei due piccoli uomini resta un bottino da mostrare al mondo come una conquista. C’erano state in settimana schermaglie sui social tra Acerbi e i milanisti ma la cosa si poteva risolvere sul campo o ancora meglio sui social ma non in questa lurida maniera. C’è chi parla di sfottò, chi scrive sa bene, vivendo a Roma, cosa voglia dire perculeggiare. Per anni prima Chinaglia, poi Di Canio, poi Totti e De Rossi hanno sempre vissuto la sfottò come uno contro 20mila, uno che si fa carico del proprio essere tifoso e prendere in giro il mondo opposto, e il perdente ci sta, ci deve stare, è una ruota che gira, oggi a me, domani può toccare a te. Quello fatto dai due piccoli uomini non è goliardia, è spavalderia senza avversario, facile cosi. Tra 10 giorni la Lazio tornerà a Milano per il ritorno di Coppa Italia e la speranza di tutti è che la cosa si risolva sul campo, senza violenze gratuite, anche per calmare l’ambiente romano che per spiegarci meglio non ha bisogno di altri fomenti. Per Acerbi parla la sua storia, un ragazzo temprato dalla vita, ha sconfitto cose tanto più gravi che il tentativo di umiliazione dei due piccoli uomini, si rifarà sul campo come la sua storia di uomo prima che di calciatore insegna.
Il calcio giocato, la Juventus rimanda di una settimana la festa scudetto, meglio per tutti. Festeggiare con mezza squadra a Ferrara e l’altra mezza a Torino non avrebbe avuto senso, ci sarà tempo e modo per scorazzare su Torino con il pullman scoperto e festeggiare l’ennesimo scudetto. Martedì c’è il ritorno di Champions contro l’Ajax, sfida crocevia della stagione di mister Allegri che vuole lasciare un segno indelebile nella storia della Juventus, portare quella coppa dalli grandi orecchie a Torino dopo tanto, troppo tempo.
Il Napoli consolida il secondo posto passeggiando a Verona, sponda Chievo. Giovedì per Ancelotti sarà l’ennesimo esame della sua carriera, rimontare due gol all’Arsenal non è cosa da poco ma lui se lo può permettere di essere ottimista e crederci, perché non dare retta a chi di vittorie se ne intende? Il Napoli è in un momento particolare ma basta una scintilla e Milik, Mertens, Insigne e Callejon possono tornare a brillare e allora tutto sarà possibile.
A proposito di Chievo, è finita. Anche la matematica condanna i clivensi alla serie B, una stagione partita male e finita peggio. Peggior difesa, peggior attacco e per il presidente Capedelli è la seconda retrocessione dopo quella del 2007. Speriamo in un presto ritorno in serie A.
L’Inter soffre non poco in quel di Frosinone ma porta a casa i tre punti. Sembra tornato il sereno nello spogliatoio interista, Icardi non più capitano lascia il rigore del 2 a 0 a Perisic, serve il pallone del 3 a 1 a Vecino e sono tutti baci e abbracci. Il calcio spesse divide e unisce, basta avere interessi comuni e tutto cambia radicalmente e soprattutto velocemente. E i tifosi interisti ringraziano…
Il Milan doma la Lazio grazie a un rigore trasformato da Kessiè nel secondo tempo, le proteste laziali si fanno molto dure per un mancato rigore su Milinkovic Savic al 92’, Rocchi lascia correre senza nemmeno consultare il Var. il Milan adesso aspetterà la partita dell’Atalanta nel Monday nigth per sapere se il quarto posto sarà in solitario o in compagnia dei bergamaschi.
Montella e Fiorentina si sono ritrovati ma è mancata nuovamente la vittoria, è solo 0 a 0 con il Bologna di Sinisa Mihajlovic, sarà dura riportare un po’ di tranquillità a Firenze.
Una menzione ancora una volta per Quagliarella e la Sampdoria, derby vinto contro il Genoa e sogni di gloria per i blucerchiati. A 48 punti è in piena corsa per l’Europa e Quagliarella torna in vetta nella classifica cannonieri. Marco Giampaolo sta facendo un lavoro straordinario, ha saputo ottimizzare quello che la rosa poteva offrire dando un ruolo di spicco a un giocatore molto avanti negli anni ma campione assoluto e poi ridare vita a Defrel che arrivava da un campionato disastroso a Roma con la Roma. È ancora un prospetto di allenatore o è pronto per una grande? Questa sarà la domanda per la prossima estate per molti club che stanno valutando il mister nato in Svizzera da genitori emigranti di origini abruzzesi.
A cura di Giuseppe Calvano