I numeri uno che crescono, nel mito di Buffon

97ccdc84-99d3-4d43-8bc2-b628c0a0a546Che la storia vada avanti, la grande tradizione dei numeri uno italiani, nonostante qualche piccolo intoppo, prosegue.

Da Buffon, a Zoff, Toldo, Peruzzi, Zenga, Marchegiani, Pagliuca, Bordon, Albertosi, la specialità di casa nostra, difensori delle difese e leader del gruppo da sempre e per sempre, diversi tra questi numeri uno possono essere collocati tra i più forti di sempre, rappresentando al meglio i colori azzurri e dei rispettivi club.

La tradizione continua, il talento resta immutato ma le chance per esprimersi si stanno abbassando di anno in anno, c’è qualche esempio incoraggiante, di club che credono nei prospetti di casa nostra.

Il Napoli ha investito più di venticinque milioni di euro pur di strappare all’Udinese le prestazioni di Alex Meret, il Cagliari si gode la crescita graduale di Alessio Cragno, diventato perno dei sardi, sotto l’occhio attento dell’Inter. L’esempio di Gigio Donnarumma fa scuola, classe ’99, veterano e padrone indiscusso della porta del Milan dopo che Sinisa Mihajlovic lo lancio a sorpresa per la mancanza di alternative, fino a Mattia Perin, non più giovanissimo, che ha scelto coraggiosamente di contendersi la maglia da numero uno della Juventus con Szczesny, altri due esempi di talento, che sono dovuti ripartire dal basso per riscattare qualche errore, comprensibile commesso in passato, Alberto Brignoli, che difende i pali del Palermo dopo esser salito alla ribalta per il gol da centravanti puro che ha castigato il Milan di Gattuso alla prima uscita del tecnico calabrese sulla panchina rossonera, fino a Marco Sportiello, sembrava poter spiccare il volo da un momento all’altro ma qualcosa e’ andato storto, il tempo per rifarsi e soprattutto le qualità non gli mancano. Le generazioni crescono, la verità forse è una, l’Italia e’ un popolo da numero uno?