La partenza
Felice Mosè Pulici nasce a Sovico il 22 Dicembre 1945. Dopo pochi anni inizia a giocare a calcio presso l’oratorio della sua città, dove comincia a sperimentare il ruolo complesso del portiere, fino ad innamorarsene.
Firma il suo primo cartellino con l’Azzurra Albiate, ma prosegue la carriera nel Lecco; squadra con la quale ottiene la chiamata in prima squadra.
L’arrivo tra i professionisti
Viene notato dal Novara, che nel 1968 riesce a convincere il portiere italiano in Piemonte. Con i gaudenziani solca i campi professionistici della C1, conquistando un’importantissima promozione in Serie B.
Pulici resta in Piemonte per altri due anni, totalizzando 112 presenze.
L’apice della carriera
Tommaso Maestrelli (allenatore della Lazio) lo nota immediatamente in uno scontro proprio nella sfida Lazio-Novara e decide quindi di portarlo a Roma; per Pulici è la realizzazione di un sogno: giocare in Serie A.
Il portiere resta alla Lazio per 5 anni, difendendo la propria porta in 150 occasioni con una grandissima determinazione.
Con i biancocelesti diventa uno degli eroi che hanno conquistato il primo scudetto laziale.
Ultime esperienze e l’inizio del lavoro extracalcistico
Successivamente passa prima al Monza e poi all’Ascoli, per poi tornare nuovamente alla Lazio e chiudere la carriera da atleta.
Dopodiché diventa allenatore della primavera laziale, fino a diventare Direttore Sportivo del club.
Abbandona poi la vita calcistica per dedicarsi all’attività editoriale e radiofonica (soprattutto nelle radio romane).
L’addio di un eroe
Felice Pulici, il 16 Dicembre 2018 (pochi giorni prima di compiere 73 anni), muore al Policlinico Umberto I di Roma, a seguito di una lunga malattia.
Una persona estremamente sportiva, portiere esemplare e uomo unico, che legato la sua vita intera ai colori biancocelesti fino alla fine, perché quando ci si innamora, è per sempre.
Ancora una volta grazie di tutto!
A cura di Simone Coppa