La formazione degli azzurrini è la stessa della partita contro l’Olanda. Unica variazione rispetto alla semifinale, invece, per la Spagna: gioca Morata dal 1′, Rodrigo parte dalla panchina.
Al 6′ cross di Morata per Thiago Alcantara, che di testa batte l’incolpevole Bardi: 0-1. L’Italia, però, reagisce. Al 10′ lancio lungo di Bianchetti, Immobile si trova da solo davanti a De Gea e lo supera con un delizioso pallonetto: 1-1. La squadra di Lopetegui accusa il colpo, ma sono gli iberici ad avere una grande occasione al 16′. Sul diagonale di Morata, però, Bardi si oppone di piede. Tre minuti dopo Tello serve Koke che cerca di insaccare di tacco, ma Bardi è ancora una volta decisivo. Al 25′, però, sono gli azzurrini ad andare vicini al vantaggio. Lancio di Borini che pesca Florenzi, il giocatore si mangia con incredibile facilità Martinez e conclude al volo. De Gea, però, salva di ginocchio. Dopo questa occasione sono di nuovo gli spagnoli a prendere il comando delle operazioni. Forse il rimpianto dell’Italia è quello di non aver sfruttato quei minuti in cui la Spagna era spaesata e di non aver eseguito abbastanza lanci lunghi, che le Furie Rosse hanno dimostrato di soffrire molto. E al 31′ la Spagna va in vantaggio. Cross di Isco per Alcantara, il calciatore del Barcellona si libera di Caldirola e firma la sua doppietta personale. L’Italia accusa il colpo. Al 37′ Tello entra in area, tackle di Donati che prende prima il pallone e poi il giocatore col piede di richiamo. L’arbitro non ha dubbi: calcio di rigore. Una decisione generosa, visto che il giovane di proprietà dell’Inter aveva comunque spostato la palla. Sul dischetto si presenta ancora Alcantara, che spiazza Bardi: 1-3. L’Italia dimostra di soffrire psicologicamente e, pur mettendo la testa fuori, appare confusa. Dopo un tentativo di Insigne si conclude il primo tempo, sul risultato di 1-3.
La prima opportunità della ripresa è ancora di Alcantara, al 47′, ma questa volta Bardi si fa trovare pronto. Nonostante ciò gli azzurrini sembrano più arrembanti. Al 52′ Florenzi da buona posizione calcia alto. Sul cambio di fronte, però, è Isco ad andare vicinissimo al gol. La stanchezza, però, prende il sopravvento e torna a manovrare il gioco la Spagna. Al 60′ ci prova Morata, un minuto dopo è il turno di Tello, ma Bardi è attento. Al 65′ Regini mette giù Montoya in area: altro rigore per gli iberici, stavolta non ci sono dubbi. Isco fa tramontare definitivamente le speranze dell’Italia. La partita si addormenta, i ragazzi di Mangia moralmente sono a pezzi: la Spagna gioca meglio, è vero, ma il risultato appare eccessivo. L’ingresso in campo di Crimi per Verratti sembra la mossa della rassegnazione. E invece incredibilmente il giocatore che quest’anno ha militato nel Grosseto fa molto meglio del regista del PSG, che comunque non ha fatto molto quest’oggi. E all’80’ Borini trova il gol con una gran botta dal limite dell’area. Peccato che l’ex Liverpool si sia svegliato solo negli ultimi 10 minuti. All’84’ Regini si libera nello stretto, ma la sua conclusione termina alta. Nulla da segnalare fino al fischio finale, se non varie invasioni di campo di tifosi con bandiere (prima Spagna, poi Brasile) e magliette (sicuramente uno dell’Inter, l’altro probabilmente aveva in mano quella del Barcellona). La Spagna è campione d’Europa Under 21 per la quarta volta nella storia ed ora è ad una lunghezza dagli azzurri. Fra due anni, dunque, dovremo cercare di portarci a 6.
Italia (4-4-2): Bardi; Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini; Florenzi (dal 58′ Florenzi), Rossi, Verratti (dal 76′ Crimi), Insigne; Borini, Immobile (dal 58′ Gabbiadini). All. Mangia.
Spagna (4-2-3-1): De Gea; Montoya, Martinez, Bartra, Moreno; Koke (dall’86’ Camacho), Illaramendi; Tello (dal 70′ Muniain), Alcantara, Isco; Morata (dall’81’ Rodrigo). All. Lopetegui.
Arbitro: Jug (Slovenia).
Marcatori: 6′, 31′ e 37′ rig. Alcantara (S), 10′ Immobile (I), 65′ rig. Isco (S), 80′ Borini (I).
Ammoniti: Koke (S), Verratti (I), Tello (S), Regini (I), Caldirola (I), Crimi (I).