ESCLUSIVA- Svanera (ag.Fifa): ”Tutto sulla Germania, dai migliori talenti al sistema calcio…”

Da dove può ripartire il calcio italiano? Sicuramente dal modello tedesco, apprezzato ed ammirato in tutto il mondo. L’agente Fifa, Riccardo Svanera, ci ha fornito in esclusiva una panoramica sul sistema calcio teutonico:

”La Germania domina con i club e con la nazionale. Il calcio tedesco si è saputo dare regole ferree e organizzazione. Ha abolito a livello dilettante il vincolo sportivo, e a livello giovanile il risultato nelle partite tra i più piccoli. Piccole cose ma che fanno la differenza; come quella di saper mettere ai vertici del calcio tedesco giovani manager con idee innovative.Questi quelli più famosi ed emersi, Mats Hummels, centrale difensivo classe ’88 da 24 milioni, il 22enne Ilkay Gundogan, che costa quasi 20 milioni, e Sven Bender, gemello del gioiello Lars Bender, in forza al Bayer Leverkusen. Per assicurarsi i due fratelli ci vogliono 16 milioni.A Leverkusen troviamo poi il classe ’90 Schurrle, che il Chelsea sta trattando con insistenza sulla base di 25 milioni di euro, e l’appena 21enne portiere Bernd Leno che costa circa 10 milioni di euro. Stupiscono intanto, in Bundesliga, Matthias Ginter, un classe ’94 da quasi 6 milioni di euro, e, su tutti, il talento dello Schalke 04,Julian Draxler. La carta d’identità del trequartista tedesco dice 1993, mentre il prezzo di listino non si abbassa dai 18 milioni di euro. Stessa cifra che servirà per strappare l’altro talento del club di Gelsenkirchen, Benedikt Howedes. Più abbordabile, invece, il terzino dell’Eintracht Francoforte, Sebastian Jung, che dopo il rinnovo di contratto costa circa 6 milioni di euro girando per la Germania si scopre un calcio giovanile pronto a dare ai club tanti campioni”.

Fatturati maggiori al calcio italiano, ma soprattutto si punta molto sui settori giovanili: ”Il Bayern è la società più vincente di Germania, con uno dei fatturati più alti d’Europa – ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile di 1,3 milioni – e il maggiore numero di giocatori convocati in Nazionale. E, anche grazie a Kern, è stato uno dei club alla guida del “modello tedesco”, quel sistema di sviluppo dei settori giovanili che oggi sta dando i primi frutti. Qualche cifra: in Bundesliga, l’età media dei calciatori è passata dai 27,09 anni della stagione 2001/02 ai 25,17 dell’ultimo campionato; nel torneo appena terminato, il 57,1 per cento dei giocatori era di nazionalità germanica, contro il 50 per cento del 2002/03, quando in media ogni squadra schierava sei stranieri. La Federazione (Dfb), insieme alla Lega (Dfl), è ripartita alla “tedesca”: programmazione e regole precise, queste le chiavi della rinascita. Innanzitutto è stato aumentato il numero degli osservatori federali (ora sono mille) che setacciano la propria zona di competenza alla ricerca di talenti tra gli 11 e i 15 anni. I più promettenti vengono convocati in uno dei 366 “Stützpunkte”, i punti di raccolta della Dfb dove vengono allenati in piccoli gruppi per migliorare tecnica e velocità. In provincia avviene la prima scrematura, poi entrano in gioco i club, che prendono gli elementi migliori nei Leistungszentren (i centri di formazione). Ogni società di Bundesliga e 2.Bundesliga (36 in tutto) deve rispettare i parametri imposti dalla Federazione: ottime strutture, allenatori sempre aggiornati, medici e fisioterapisti preparati, psicologi e insegnanti.Conosco personalmente Peter Wenninger, 36 anni, allena l’Under14 del Bayern, che in uno dei sei campi vicino all’ufficio di Kern sta per affrontare l’Under15 dell’Ulm. A questa età il risultato è relativo. A noi interessa migliorare tecnica, velocità e visione di gioco. Sfidiamo sempre squadre di un anno più grandi, così siamo costretti a puntare su queste qualità e non sulla forza fisica. L’Under14 gioca con il 4-2-3-1, come il Bayern dei grandi. I ragazzini fanno girare velocemente la palla, cercando di colpire sulle fasce, proprio come Müller e compagni. Il gioco delle nostre formazioni è spiegato qui. illustra le caratteristiche di ogni singolo ruolo e i movimenti che devono fare i giocatori. Viene consegnato ad ogni tecnico delle giovanili, che deve seguire le linee guida di questa filosofia. Fino ai 13 anni tutti provano tutti i ruoli, compreso il portiere. I lanci sono vietati e non ha senso neppure fare esercitare bambini di nove anni sui colpi di testa. Dai 13 anni, iniziamo a parlare di posizioni. I campi perfetti, lo studentato con 15 posti letto, le palestre, il ristorante, il fan-shop e l’agenzia viaggi per i tifosi. Il centro sportivo del Bayern – con le sue vetrate e le rifiniture rosse – sembra la sede di una multinazionale della Silicon Valley. Solo che invece di progettare nuovi social network, qui sviluppano futuri campioni”.