Alla luce dei primi impegni in campionato, tra Roma e Juventus, qual è la sua favorita per lo scudetto?
‘’Penso sia una bella lotta, non c’è una favorita, è troppo presto per poter dare un giudizio a settembre o a ottobre. Ci sono degli impegni di Champions importanti, ci sono infortuni che possono fare la differenza ma in questo momento la vedo come una lotta avvincente senza favoriti con possibilità al cinquanta percento. Questa, per me è una notizia perché resto dell’idea che la Roma con un grande lavoro estivo credo abbia colmato il gap che aveva con la Juventus, già il fatto di appaiare la Roma ai bianconeri significa che i giallorossi hanno colmato quelle distanze che c’erano l’anno scorso e che avevano permesso alla Juventus di vincere terzo scudetto consecutivo. A fare la differenza saranno certamente gli impegni di Champions, gli infortuni e i cali di forma che possono essere dietro l’angolo: ripeto, sarà una bella lotta, non vedo un favorito anche sul fino del punto a punto fino alla fine’’.
Per quel concerne invece la lotta alla Champions League, tra Inter, Milan, Napoli e Fiorentina chi la spunterà?
‘’Il Napoli ha l’organico migliore in presenza di una normalità che in questo momento non c’è: il Napoli vive un momento anormale, troppo difficile pensare che questo sia il vero Napoli. Se riesce a stretto giro, nello spazio di due-tre settimane, a uscirne subito può riproporre la candidatura per il terzo posto o rischia di essere una stagione del tutto fallimentare. Saranno molto importanti le prossime due partite, e in particolare quella di Sassuolo ma per quanto riguarda l’Inter può essere la mina vagante in funzione terzo posto perché ha fatto un mercato equilibrato senza grande budget con scelte giuste con operazioni mirate in tutti i reparti specialmente a centrocampo. Al Milan dipenderà molto dalla variante Berlusconi, se lascerà lavorare Inzaghi, non trasmettendo delle interferenze tali da minare la tranquillità di Inzaghi; i rossoneri se riescono a limare gli equilibri tra difesa e centrocampo possono giocarsi qualche possibilità in ottica terzo posto ma se Berlusconi farà invasioni di campo, come fatto negli ultimi giorni dicendo che ‘’Inzaghi lo debba seguire perché altrimenti il Milan non vincerà’’, credo che la cosa posso portare dei problemi. La Fiorentina con l’organico al completo penso sia una squadra come il Milan in grado di poter insediare le candidate al terzo posto ma Rossi e Gomez sono due assenze pesanti, senza di loro resta da capire quanto e come la Fiorentina riuscirà a rimanere aggrappata all’autobus in assenza di due pedine fondamentali’’.
Analizzando uno temi più scottanti delle ultime settimane, De Laurentis a Napoli non è più il solito scoppiettante De Laurentis. A Benitez servirebbe valutare il cambio di modulo?
‘’A Benitez servirebbe ritrovare un po’ di coerenza nella scelte, perché ha cambiato sempre formazione. Più che cambiare modulo Benitez dovrebbe ritrovare la convinzione che in questo momento secondo me non ha. La gestione dell’ultimo mese non è all’altezza del Napoli, andare a casa sette giorni quando tu vuoi, non è un modo di risolvere i problemi; se ci sono problemi personali non li risolvi in una settimana e in ogni caso non li sbatti in prima pagina su tutti i giornali perché Benitez non è mi è piaciuto dall’inizio della gestione della Champions quando disse che non sarebbe stato eventualmente un dramma uscire ma è stato un dramma calcistico perché è un fallimento della stagione del cinquanta-sessanta percento già a settembre, una cosa che il Napoli non si sarebbe potuto permettere. Il Napoli ha un organico tale per affrontare il Bilbao e batterlo anche con l’assenza di un mercato importante come il Napoli avrebbe dovuto fare, quindi non è un problema tattico ma è un problema di convinzione, di leadership. Non riesco a riconoscere questo Benitez da quello che aveva fatto la differenza in tante piazze d’Europa importanti e il silenzio di De Laurentis equivale a tre sconfitte consecutive di qualsiasi squadra. Un presidente deve esserci nel momento di difficoltà, e l’assenza e il silenzio di De Laurentis sono due componenti molto gravi che possono condizionare la stagione del Napoli’’.
Una delle sorprese di questo primo scorcio di stagione è senza dubbio l’Udinese di Andrea Stramaccioni. Da Guidolin al tecnico romano, cosa è cambiato nella gestione, soprattutto dal punto di vista tattico visto che l’ex Inter ha riproposto la difesa a quattro?
‘’E’ cambiata proprio la difesa a quattro, una svolta epocale per quelle che erano le attitudini dell’Udinese. Guidolin ha sempre giocato in un altro modo, quindi il pericolo poteva essere quello che Stramaccioni venisse scambiato per un ufo quando ha proposto questo sistema a quattro o per un visionario invece lui ha avuto il coraggio di modellare l’Udinese con le proprie idee senza farsi condizionare dal passato. Anche in chiave mercato è una squadra che ha pescato bene con Kone e Thereau che sono due pedine importanti per la Serie A soprattutto per club di levatura medio alta con ambizioni importanti come l’Udinese. Ma potrebbe pensarci ancora Di Natale, la difesa sembra a tratti granitica con gente collaudata perché sia Danilo che Herteaux in Serie A hanno dimostrato di essere difensori importanti anche da grandi club, a centrocampo ci sono delle possibilità di poter cambiare i singoli senza risentirne. Hanno rinunciato a valorizzare ulteriormente Scuffet per puntare su un altro portiere che sta facendo molto bene perché il rendimento di Karnezis è un rendimento importante, Badu è cresciuto, Allan è un grande lavoratore, Guilherme se la gioca con tutti, c’è tanta qualità in questa Udinese. Stramaccioni ha avuto il merito di imporre il suo credo tattico senza lasciarsi condizionare da un totem come Francesco Guidolin con un sistema di gioco ben collaudata ma la fame di Stramaccioni ha fatto la differenza perché lui aveva la rabbia di voler dimenticare e rispondere alle critiche dopo la sua parentesi all’Inter. Non sarà da Champions, non sarà da quarto o quinto posto ma l’Udinese è in condizione di occupare stabilmente un posto nella parte sinistra della classifica’’.
Proprio l’Udinese ha da sempre di dimostrato di credere nei giovani come pochi club in Italia. Qual’è la ricetta giusta per ripartire?
‘’La ricetta è lunga e non si fa con la bacchetta magica da un giorno a due mesi, tre mesi o cinque mesi. La ricetta potrebbe anche essere quella di seguire la fame e l’autorevolezza che ha avuto Conte nel presentarsi in Nazionale, la ricetta dovrebbe essere quella di evitare di spendere tanti soldi per qualche straniero non adeguato e valorizzare il Belotti di turno. Il coraggio che ha avuto Iachini che poi è il coraggio di un tecnico che è stato sempre discusso ma fondamentalmente non ha mai avuto l’opportunità di mettersi in mostra in Serie A perché molti presidenti lo hanno esonerato dopo pochissime partite. E’ all’altezza della massima serie, ha dimostrato a Napoli di sganciare Belotti come titolare e poterci puntare quindi la ricetta non è un colpo di bacchetta magica ma dopo anni e anni di stranieri acquistati senza un minimo di criterio con tanti soldi scaraventati dalla finestra con i settori giovanili che non hanno avuto l’autorevolezza di un tempo, con la superficialità nel gestire le cose. Ci sono tante ricette ma sarebbe già importante evitare ogni sessione di mercato di spendere decine di milioni per prendere mezze figure che quando tu ne prendi sono già trenta milioni volati via e non ti rendi conto di avere in casa gente di livello e come minimo all’altezza dei stranieri acquistati’’.
La Serie B invece regala sempre spunti interessanti e tante sorprese. Il Catania sta faticando ma ora con un Sannino in più in panchina può risalire velocemente dopo la retrocessione?
‘’E’ la Serie B più incerta degli ultimi quindici anni, mai vista una B cosi equilibrata, cosi sul punto e decisa dai piccoli particolari che spostano gli equilibri. Di questi tempi l’anno scorso mi avevan chiesto dammi due nomi secchi per la promozione diretta avevo detto Palermo ed Empoli senza pensarci molto ora a fine settembre farei fatica a fare due nomi secchi. Il Bologna ha problemi societari che sta risolvendo, il Catania ha sbagliato le strategie puntando su un allenatore senza fiducia, ha chiamato Sannino che è un ottimo allenatore ma non è che improvvisamente può arrivare e trovare subito la formula. Ha bisogno di cinque-sei partite con la speranza che il Catania non perda tempo, mi piace molto anche la filosofia di società come il Carpi che hanno confermato parte dell’organico affidando la squadra ad un allenatore esperto e affamato con grande voglia di riscatto come Castori, ci sono realtà come Bari che hanno una piazza importante alle spalle ma anche lo Spezia ha speso molto ma c’è il punto di domanda con un allenatore straniero come Bjelica che deve trovare degli equilibri. Mi piace molto il Frosinone come mentalità, come gruppo confermato con innesti importanti, il Latina vuole ripetersi e non sarà semplice perché arriva da una finale play-off persa. E’un campionato che non ha una squadra che guida, ma in Umbria stanno facendo bene ma se oggi dovessi puntare sul Perugia favorito per la promozione diretta non me la sentirei perché siamo all’inizio ed è impossibile fare delle previsioni, ritengo che sarà complicato anche fra cinque giornata contrariamente all’anno scorso perché ripeto, questo mi sembra il campionato più equilibrato, incerto degli ultimi quindici anni’’.
Una Serie B incerta e avvincente cosi come la Lega Pro, in particolare il girone C, un’autentica B 2. Vede una società già pronta per grandi palcoscenici?
‘’La Lega Pro mi piace molto perché mi sembra la Serie C di vent’anni fa con piazze fantastiche, bacini d’utenza straordinari con una passione senza precedenti. Se penso a Lecce, alle calabresi con il Cosenza che è tornato, al Catanzaro che è ambizioso, alle squadre che hanno voglia di tornare subito in alto come i pugliesi, vedo bene la Salernitana che è uscita dalle polemiche, dalla chiacchiere del periodo Somma. Ha preso un allenatore che pensa al campo, ai fatti e non ad altre cose come Menichini, anche il Benevento che per l’ennesimo anno ha speso tanto, negli ultimi anni ha speso tantissimo che si sarebbe potuto permettere anche tre stagioni Serie A anche a livello gestionale dal punto di vista degli ingaggi. E’ tornato il Foggia, la Reggina è ripartita da zero ed è giusto che non abbia tante pressioni per via della scorsa stagione orribile che non puoi pensare di cancellare solo perché ti chiami Reggina e sei la favorita. Per me è sempre stato più complicato tornare dall’attuale Lega Pro alla B che non andare in A, è più facile che un gruppo collaudato di Lega Pro promossi in B possa lottare per la A piuttosto che andare dalla Lega Pro ex C in Serie B. E’ molto difficile, abbiamo molti esempi come il Padova che poi è sparito anche per costi gestionali enormi, è un campionato fantastico, mi dispiace che non abbia una copertura televisiva all’altezza della situazione nonostante lo sforzo della Lega Pro di proporre le gare via Internet che comunque sono molto seguite. E’ un campionato che andrebbe valorizzato di più dal punto di vista televisivo, abbiamo parlato del girone C ma sappiamo che nel girone A c’è il Novara che ha una squadra forte e un gruppo che per il sessanta percento comprende giocatori che erano stati protagonisti sfortunati in B l’anno scorso, hanno fatto diverse investimenti. Il Monza ha una nuova proprietà che ha una voglia di ripartire, ci sono i fallimenti e le proprietà ballerine come successo a Mantova per cui è il campionato che mi da più curiosità per certi aspetti rispetto alla B. Vedo Lecce, Benevento e Salernitana, mi piacciono molto i granata per il tipo di lavoro fatto in estate ma sono le tre squadre che mi sembrano abbiano qualcosa in più per giocarsela fino alla fine, le altre hanno il blasone, la voglia di risalire la corrente, la possibilità di imporsi nel giro di qualche anno perché non sarà facile farlo da subito. La classifica però ti da delle sentenze importanti pensando che la Lupa Roma che non aveva grandi chance, ha fatto undici punti fermando le grandi come possono fare Foggia, Casertana o Barletta e ti fa pensare a vent’anni fa con nostalgia a quanto accaduto. Spero che questo campionato abbia la visibilità che ora non ha, hai dei valori tecnici importanti, se pensi che il Lecce ha Miccoli, il Benevento ha preso Mazzeo e alla Salernitana c’è Gabionetta, tutti calciatori che potrebbero figurare almeno in B se non in A. Mi auguro che la Lega Pro con questo ritorno al passato possa raggiungere il successo che merita’’.