Un’analisi sul momento del calcio italiano, dalle possibili novità da introdurre (squadre B), fino ai nomi, certamente non nuovi per le poltrone che contano in Figc, in compagnia del direttore Massimo Londrosi che si è soffermato di questo e tanto altro ai nostri microfoni:
Ancora Abete per la FIGC, scelta che può destabilizzare ulteriormente il movimento?
”Abete è una persona perbene e un dirigente di lunga e provata esperienza. In più sul suo nome si sono trovate d’accordo quasi tutte le Leghe e componenti. È la soluzione adatta per uscire da questo momento di grave sbandamento del calcio italiano proprio perché ha l’appoggio di quasi tutti. Oggi il movimento è allo sbando, senza un capo che dia indirizzi e guidi il movimento. Il calcio ha bisogno di un capo, di una guida in cui riconoscersi. Se Abete piace alla maggioranza ben venga Abete e che venga presto a dare regole certe e indiscutibili e a mettere ordine in una situazione se possibile resa ancora più precaria da un commissariamento incolore e che ha suscitato più disapprovazione che altro”.
Squadre B all’ordine del giorno, più i pro o i contro?
”Le squadre B potrebbero essere una bella idea ma catapultate così dall’alto senza concertazione sono sembrate il frutto di una decisione ritorsiva nei confronti di quella parte del sistema che aveva messo in discussione l’efficacia dell’azione commissariale nel suo complesso. Tra l’altro, penso che appena faranno bene i conti i club di serie A invaghiti dall’idea delle seconde squadre freneranno un po’: tra contributo alla Lega di C per la partecipazione al campionato, spese di gestione, costo dello staff, contratti ecc.ciascuna squadra costerà almeno due milioni e mezzo di euro. Sicuro che le valorizzazioni sin qui date alle singole società di categoria inferiore per far giocare le giovani promesse della serie A fossero d’importo superiore? E poi c’è la questione stadi: se è discutibile che ha squadra di D vincitrice dei play off non possa essere ripescata se non ha uno stadio adeguato non è nemmeno giusto pensate di consentire alle seconde squadre di A di giocare a Lomazzo, Solbiate Arno o Cuneo”.
Serie B durissima contro l’introduzione delle formazioni B, condivide la scelta?
”La B ha avuto una reazione durissima ma tardiva: purtroppo Abodi non c’è più e gli avvocati stanno bene in tribunale…”.
Da dove può ripartire il calcio italiano e da chi?
”Il calcio italiano deve ripartire dalle regole e dal rispetto di esse. Se il patron del Bassano, imprenditore di successo e persona rispettabilissima, si permette di agire ,nel pieno di playoff e playout e mentre sono in corso procedure fallimentari e aste in tribunale,per fondere Bassano e Vicenza in barba alle regole vigenti e riceve pure il plauso della Lega di serie C, vuol dire che c’è qualcosa se non va. Se chi ha soldi può infrangere le regole e gli battono pure le mani allora siamo nella Repubblica delle banane. E a me francamente la cosa non piace”.