Il direttore Attilio Malena intervista su instagram l’ex calciatore della Juventus Mark Iuliano:
Parlaci dei tuoi inizi alla Salernitana con Burgnich
“Essere allenati da un personaggio importante come Tarcisio Burgnich ed essere considerato un buon difensore da lui che è stato uno dei più grandi difensori della storia era un orgoglio e un piacere, inizialmente giocavo terzino poi spostato come centrale o libero quando avevo 17 anni e Grassadonia 18, a quei tempi non era divertente come ruolo vista la marcatura a uomo e il fare avanti e indietro ma giocavo nei professionisti e quindi ho mosso i primi passi con la Salernitana e sono orgoglioso di aver vestito quella maglia”
Salerno è una di quelle piazze che ti lascia qualcosa di indescrivibile, confermi?
“Salerno è una piazza importantissima ma tutte le piazze del sud sono calde e importanti quando a seguirti ci sono sempre i tifosi è sempre bello, poi io sono calabrese di Cosenza e devo ringraziare il calcio calabrese che è stato importante per poi arrivare a giocare in tutta italia”
Sei stato il Jolly della Salernitana di Delio Rossi, come dicevi prima hai ricoperto più ruoli ed anche quella è stata una parentesi importante della tua carriera
“Tornare a Salerno dopo un girovagare tra Boloogna e Monza tornare a Salerno e fare calcio veramente è stato divertente e con Delio Rossi si sapeva quello si faceva in campo e anche con Colomba è stato un anno magnifico che poi mi hanno permesso di andare a Torino”
Com’è stato il passaggio dalla Salernitana alla Juventus?
“Io sono nato Juventino e quindi per si stava realizzando un sogno era l’inizio di un cammino faticoso ma ho dato tutto me stesso e sono stati 10 anni meravigliosi con tante vittorie ma anche sconfitte pesanti come le finali di Champions League”
Che cos’ha di speciale l’ambiente bianconero?
“è difficile da spiegare è una società che ti fa sentire importante a prescindere se hai 500 presenze in carriera o vieni da una società minore come me, sono arrivato insieme a giocatori come Zidane, Montero e Vieri ed eravamo trattati come campioni del mondo, questo per farti capire come ti fanno sentire appena arrivato alla Juventus”
Mi racconti com’era Zidane in allenamento?
“Era impossibile non volere un compagno come lui, una persona speciale, anche parlando con altri dicevano che era il più forte sia come persona che come giocatore”