Quale sono state le squadre che l’hanno colpita maggiormente durante la manifestazione?
”Le squadre che hanno giocato il miglior calcio e che hanno mostrato anche ottime individualità sono state l’Inghilterra e il Portogallo. L’Inghilterra che poi si è aggiudicata la manifestazione battendo l’Olanda in finale mentre il Portogallo si è dovuto arrendere in semifinale. La sorpresa più grande però è stata la Scozia, una formazione sulla quale nessuno avrebbe puntata un euro alla vigilia e che inserita nel girone più duro con Germania e Svizzera, la corsa si è fermata in semifinale, ha praticato un calcio essenziale, una squadra ben messa in campo, compatta e corta e che ha mostrato molta solidità, sembrava una squadra schierata ”all’italiana” e che faceva delle ripartenze la sua arma migliore trascinata dalla stella Scott Wright, una punta che somiglia molto all’ex attaccante dell’Inter Robbie Keane, mingherlino ma comunque uno dei migliori talenti, il Portogallo invece è una compagine prevalentemente formata dal blocco Benfica”.
Sono tanti gli elementi che si sono messi in luce, chi potrebbe realmente diventare una stella del futuro?
”E’ stata una competizione ad alto livello, sono veramente tantissimi i talenti che in futuro possono affermarsi in campo internazionale. In primis dico Neves del Portogallo che è il centrale di centrocampo della squadra portoghese dal quale passano tutti i palloni giocati, è dotato di un ottimo lancio ma non solo, poi anche i due attaccanti inglesi Roberts e Solanke, il primo ha già esordito in prima squadra al Fulham, è un’esterno molto rapido ma ha dimostrato di avere un grande feeling con le reti mentre Solanke è più un’uomo d’area di rigore nonchè capocannoniere del torneo. Anche il centravanti della Svizzera, Ajeti, ha dato il suo grande contributo, per le movenze e per il fisico ricorda Bobo Vieri anche se alcune volte pecca caratterialmente ma il suo fisico e il suo fiuto per il gol sono notevoli. Il centrocampista dell’Olanda, Schuurman ha dimostrato ottime capacità offensive, dai piedi buoni capace di servire al meglio i compagni ma anche di sacrificarsi per la squadra, infine Ochs della Germania è un prospetto molto interessante che ha già esordito in prima squadra all’Hoffenheim”.
Come i calciatori, sono diversi anche i tecnici meritevoli di lode, chi potrà affermarsi a livello europeo?
”Faccio due nomi: Gemmill della Scozia per quello che ha dimostrato visto che la sua compagine con Malta era una delle sfavorite ma ha comunque impressionato per un calcio semplice, solido e senza fronzoli. Un altro tecnico pronto per un grande club è sicuramente Emilio Peixe che da giocatore ha militato a lungo tra le fila dello Sporting Lisbona ma potrà affermarsi anche da allenatore e gode di una grande considerazione in patria”.
Infine, quali sono state le maggiori delusioni?
”Le maggiori delusioni sono state nazioni dalla grande cultura calcistica come la Spagna e la Francia ma anche l’Italia che erano state eliminate già nel turno preliminare. La Spagna che aveva dominato in tutte le categorie ed è stata sorprendentemente eliminata dalla Svizzera, ma la maggiore delusione è stata la Germania che ha sempre ben figurato ma questa volta ha fallito fermandosi nel girone eliminatorio, tra le loro fila militavano però giocatori del calibro Henrichs del Leverkusen e il terzino Clasen del Borussia Mönchengladbach”.
A suo avviso, le tv e i giornali hanno dato il giusto risalto al torneo?
”I giovani sono il presente e i futuro del movimento calcistico di tutte le nazioni, soprattutto in questo momento con le risorse che vengono a mancare. Negli ultimi anni si è riscoperto il piacere di guardare i giovani, questa volta almeno a livello internazionale c’è stata partecipazione con Eurosport che ha trasmesso il tutto in diretta fornendo un ottimo servizio”.