ESCLUSIVA: Ai nostri microfoni il noto giornalista della “Gazzetta dello Sport” Nicola Binda

Interessante e piena di spunti su cui riflettere la chiacchierata con il giornalista della “Gazzetta dello Sport” Nicola Binda, intercettato telefonicamente dalla redazione di CalciomercatoReport.

Come da pronostico la Juve ottiene bottino pieno in queste prime tre giornate, nove punti su nove. L’Anti Juve c’è, ma in questo momento è in fase di rodaggio o rimarrà sempre nella penombra? 

“No, non ci sarà un’anti Juve. La Juventus farà un campionato a parte e queste tre giornate hanno dimostrato che tutte le squadre sono in fase di rodaggio, devono ancora ingranare e devono ancora conoscersi bene. La cosa importante era crescere da questo punto di vista e intanto mettere punti in cascina.  Soltanto i bianconeri ce l’hanno fatta, mentre le altre devono ancora inserire benzina nel serbatoio. Sicuramente qualcuna crescerà, si staccherà e proverà ad insidiare la Vecchia Signora. Ma, come suo solito, la squadra Campione d’Italia ha dimostrato che quando deve fare punti li fa. Tra le altre cose sta ancora aspettando che i suoi giocatori raggiungano il top della condizione per poi prendere il largo.”

Sul fronte caldissimo della lotta Champions, Fiorentina e Milan possono ritagliarsi uno spazio e raggiungere il fantomatico quarto posto?

“La Fiorentina è quella che ha fatto la partenza migliore, insieme al Sassuolo. I viola hanno degli ottimi margini di miglioramento e vanno seguiti con interesse, però credo che la Champions sia una questione fra le milanesi, le romane e il Napoli.”

Qual è la scelta più corretta eticamente e moralmente da compiere per far si che ci sia giustizia in Serie B?

“La scelta più corretta è quella che farà il Coni. Certo viste le regole che ci sono era più giusto lasciare la B a 22 squadre. Se invece Frattini trova il modo per sposare la linea che ha mantenuto Fabbricini, cioè di passarla a 19 formazioni bisognerà dargli ragione. Però la rivoluzione andava portata avanti con i tempi e i modi giusti, certamente non in questo modo rovesciando le carte da un’estate all’altra.”

Cosenza-Hellas Verona annullata. Il suo pensiero su una situazione più unica che rara. 

“Il Cosenza avrebbe dovuto rinunciare a giocare la partita al San Vito-Marulla e spostarla, se non di un giorno, in un altro stadio al fine di evitare la figuraccia dello 0-3 a tavolino. Bastava accogliere l’invito arrivato in precedenza dalla Lega e non sarebbe successo nulla di tutto ciò. Invece la voglia di voler giocare a tutti i costi nell’impianto di casa è stato un vero e proprio autogol. Il problema fondamentale dello stadio è il terreno di gioco che andrebbe rifatto totalmente poiché l’impianto di irrigazione si danneggia in continuazione. Quindi non è stato soltanto un deficit nella rizollatura…”

In queste prime uscite le concorrenti al salto di categoria, ovvero Verona, Palermo, Crotone e Benevento, hanno faticato abbastanza. La griglia stilata dalle maggiori testate verrà rispettata o ci potrebbero essere delle sorprese? 

“Alla lunga queste quattro usciranno e dimostreranno di essere le più forti giocandosi la promozione. In Serie B le sorprese si son sempre viste e ci sono state neo promosse contendersi il salto di categoria: un esempio lampante, ad oggi, è il Lecce di mister Liverani.”

E il Cittadella? 

“Il Cittadella la definisco come la solita sorpresa. Sembra un controsenso, ma è così. Tutti gli anni non convince sul piano della campagna acquisti e poi appena scende in campo fa quasi sempre bella figura: fra Coppa Italia e campionato ha disputato in toto quattro partite senza subire neanche una rete. Chissà che quest’anno non sia la volta buona per scalare la vetta e giungere nel massimo campionato.

Che consiglio da a chi vuole intraprendere la strada del giornalista sportivo?

“Il mio consiglio è quello di fare tantissima gavetta perché è un mestiere in grossa difficoltà, soprattutto sul campo dell’identità. con l’arrivo di internet è cambiato nettamente i modo di lavorare. Bisogna cercare di avere le capacità per potersi imporre ed avere una carriera fortunata, sapendo però che è un mestiere molto complicato”