CAGLIARI- Ha del clamoroso la notizia battuta questa mattina dalle maggiori testate sportive. Il Cagliari ha deciso di abbandonare lo stadio Is Arenas. Con una lettera inviata al comune di Quarti Sant’Elena, ove è stato costruito lo stadio, la società rossoblu pone fine alla concessione triennale dell’uso dello stadio. In queste ore i legali del Cagliari sono alla ricerca di una soluzione per un eventuale spostamento dell’impianto in un altro comune sardo. Le polemiche su “Is Arenas” non fanno certo notizia e poche settimane fa anche Adriano Galliani espresse opinioni critiche nei confronti della società sarda e del suo stadio: Riteniamo che sportivamente il campionato non si possa definire regolare. Qualcuno ci dovrà spiegare perché il 10 febbraio il Milan abbia giocato in uno stadio pieno e il 30 marzo questo invece non sia più possibile. Una situazione intollerabile”. Il Cagliari questa stagione ha dovuto giocare molte partita a porte chiuse a causa dell’inagibilità dell’impianto, tuttavia il presidente Massimo Cellino invitò i tifosi a presentarsi ugualmente. Poco tempo dopo, Cellino fu arrestato insieme al sindaco di Quartu Sant’Elena per reati di peculato e falso ideologico. Tuttavia, la Procura ha definito gli atti di Cellino “puramente a fini economici”, ecco perchè la situazione del presidente del Cagliari si aggrava ancora di più. Pochi mesi fa, il Tribunale del Riesame a concesso gli arresti domiciliari a Cellino e agli altri due imputati. La storia di Is Arenas è un’altra “macchia” sulla storia calcistica italiana e sul sistema italiano. In Inghilterra, anche se è azzardato fare paragoni con una sistema calcistico decisamente migliore del nostro, queste problematiche non sarebbero mai venute fuori, vista la serietà e il rispetto delle regole da parte di chi costruisce e da parte anche delle società verso i loro tifosi. In questo modo Cellino ha impedito ai tifosi del Cagliari di supportare la squadra e di infondergli quel calore che ogni squadra vorrebbe avere dai proprio supporters.