Al Maradona va in scena il ritorno dei quarti di finale di Champions League tra il Napoli di Spalletti e il Milan di Stefano Pioli. Si parte con il vantaggio rossonero dell’andata.
I padroni di casa partono subito forte ma il Milan non si fa condizionare da ambiente e inizio forte della squadra di Spalletti. Pioli chiude tutti gli spazzi nella catena occupata da Kvaratskhelia grazie ai raddoppi di marcatura orchestrati da Calabria e Ibrahim Diaz prima e Messias dopo. Mentre vita complicata per Osimhen in mezzo a Tomori e Kjaer con l’aiuto di Krunic e Bennacer.
I dettagli fanno la differenza – Insomma, nonostante tutto, il Napoli crea parecchio colleziona una marea di calci d’angolo ma non riesce nell’ultimo atto, ovvero a trovare il gol. In un quarto di finale di Champions League è fondamentale l’essere cinico. Aspetto curato e ben calibrato, invece, dai rossoneri che con pazienza e astuzia disegnano lo 0-1. Furia Leao, il quale scappa via e mette la palla sul piatto di Giroud, il quale non sbaglia. Prima l’attaccante francese si vede respingere il rigore da Meret e sprecare un’occasione. Sta di fatto che il Milan allunga il suo vantaggio a +2.
La reazione del Napoli c’è, ma manca sempre quell’ingrediente per poterla riaprire. Serata no per Kvaratskhelia, il fantasista georgiano non riesce a trovare lo specchio della porta e fallisce il rigore davanti a un super Maignan, ancora una volta protagonista. Lo squillo d’orgoglio, però, alla fine arriva per i ragazzi di Spalletti con il solito Osimhen, forse troppo tardi, e non basta. Resta tanto rammarico in casa azzurra e soprattutto uno step di crescita da fare nella prossima stagione di Champions League: quello di concretizzare. Il Milan, invece, esce vittorioso nel doppio confronto con una vittoria e un pareggio grazie all’essere tatticamente perfetti. Quel DNA da Champions ritrovato che fa ben sperare per il proseguo verso Istanbul.
A CURA DI FRANCESCO QUATTRONE