MILANO- “Qualcuno arriva se qualcun altro viene ceduto”: frase ricorrente nel vocabolario di un qualsiasi dirigente sportivo italiano che debba destreggiarsi tra un’operazione di mercato ed un’altra senza poter contare su ingenti risorse. L’esigenza principale di ogni società di calcio consiste nel mantenere inalterato il fragile equilibrio che intercorre tra gli introiti incassati e le spese effettuate, tenendo sempre ben presenti le regole ferree imposte da Michel Platini e dal Fair play finanziario, introdotto nel 2009 dallo stesso francese tre volte Pallone d’Oro. Questo è l’insindacabile imperativo che condiziona e rallenta la definizione delle trattative già imbastite dal Milan e, in primis, da Adriano Galliani.
La società di Via Turati insegue con insistenza anche Adem Ljajic, autore di ben 11 reti nella passata stagione e il cui accordo con la Fiorentina scade nel 2014. Il giocatore accetterebbe di buon grado la soluzione rossonera e la Viola è pronta a trattare sulla base di 8 milioni di euro più bonus per evitare di perdere il serbo a parametro zero, come già successo nel caso di Riccardo Montolivo. Tutti gli indizi a nostra disposizione sembrano portare ad un lieto fine della trattativa, tenuta in considerazione, tatticamente parlando, anche la duttilità del giocatore in questione che potrebbe essere impiegato sia sulla trequarti in un ipotetico 4-3-1-2, sia come seconda punta o ancora come attaccante esterno in un 4-3-3. Unico elemento ostativo è rappresentato dalle difficoltà palesemente incontrate dalla dirigenza milanista nell’ambito di una cessione di Robinho al Santos. La squadra brasiliana sarebbe pronta, secondo le ultime indiscrezioni, ad offrire 8 milioni di euro dilazionati in più anni oppure 6 milioni da versare immediatamente nelle casse della società rossonera. Nel caso di cessione di Binho nonostante il momentaneo stop alla trattativa dato dai brasiliani, il ricavato verrebbe subito reinvestito e girato ai fratelli Della Valle per concludere positivamente l’affare Ljajic.
Come nel caso in cui una legge che preveda nuove o maggiori spese debba indicare con esse anche i mezzi per farvi fronte secondo l’istituto della copertura finanziaria sancito costituzionalmente, così nel calcio moderno prima di poter spendere è indispensabile reperire le liquidità necessarie per la realizzazione dei propri sogni di mercato destinati a rimanere tali in caso contrario.
A cura di Marco Torretta