L’Atalanta di Gian Piero Gasperini non sembra aver minimamente accusato lo stop dovuto alla pandemia e corre come se la spina non si fosse mai staccata. La splendida orchestra nerazzurra, questa sera, suona la quarta sinfonia da quando è ripartita la Serie A, la nona di fila. Vinta un’altra sfida cruciale, contro un Napoli che pure stava carburando e che, fino a stasera, guardava la Champions League come un obiettivo più che come un sogno. E invece, grazie ai sigilli di Mario Psalic e Robin Gosens nel secondo tempo, la Dea ha stoppato anche la brigata di Gennaro Gattuso.
La prima rete per i bergamaschi nasce da una disattenzione del Napoli: Fabian Ruiz regala la sfera agli avversari pur di non gettarla via, donandola però al Papu Gomez che pesca l’ex Chelsea, lasciato completamente solo da Maksimovic e Koulibaly. Assist numero 15 per l’argentino, indiscusso MVP del match, ed altro record battuto in casa Atalanta.
L’azione del secondo gol è da manuale del calcio, nella quale rientra persino un errore grossolano: serie di scambi di prima e a velocità supersonica sulla destra, poi Toloi sbaglia completamente la conclusione favorendo, fortunosamente, l’esterno tedesco, che raggiunge quota 9 reti in campionato e la Dea raddoppia.
La consapevolezza dell’Atalanta – e di Gasperini – è riassumibile in un episodio accaduto nel finale: Luis Muriel, che domenica sera aveva segnato una doppietta regalando ai nerazzurri il trionfo sull’Udinese, viene lanciato nella mischia quando mancano ormai una manciata di minuti al gong finale. Come se non bastasse, Gasp si concede anche un esperimento schierando una retroguardia inedita, seppur con punteggio consolidato.
Il Napoli ha avuto comunque il merito di non farsi schiacciare da una formazione che in questo momento sembra inarrestabile, come un treno lanciato verso chissà quale meta lontana. Anzi, nel primo tempo sembrava avere tutte le carte in regola per compiere l’ennesima impresa, ma nella ripresa ha commesso un grave harakiri.
Intanto, l’Atalanta va così come la barca della canzone di Orietta Berti, e come quella barca deve essere lasciata andare. La condizione e le prestazioni degli uomini di Gasperini possono far sognare eccome i tifosi di una Bergamo che, in lenta uscita da un incubo, ha bisogno di una bella boccata d’aria.
Ferdinando Gagliotti