Il Venezia riparte da Serse Cosmi. Il tecnico ex Ascoli era con la valigia pronta, come si suol dire, ma con direzione Verona ma proprio “grazie” al Verona ha trovato una panchina. Zenga paga i cattivi risultati (una sola vittoria nel girone d’andata, due nelle ultime dodici uscite stagionali) ma soprattutto la grande indecisione tattica mostrata, anche a causa di qualche assenza di troppo tra squalifiche ed infortuni, nell’ultimo periodo. Il primo tempo di Verona è l’emblema. La squadra si è mostrata molto passiva in campo ed il tecnico ha provato a ridisegnare i propri undici più volte, fino a cambiare addirittura tre sistemi di gioco nei primi 45′ minuti. Da un tecnico sanguigno all’altro. Cosmi è pronto ad usare bastone e carota come si suol dire, nelle ultime gestioni a Trapani e ad Ascoli ha sempre condotto la propria squadra all’obiettivo dichiarato.
Su e giù a Venezia. Su e giù a La Spezia. Che fa anche rima, sono sincero: non era voluta. Gli aquilotti navigano in acque sicuramente migliori rispetto ai lagunari ma nell’ultimo mese e mezzo sta alternando prestazioni positive ad altre meno che rischiano di mettere a repentaglio la corsa ai play-off. Nelle ultime cinque gare sono arrivate tre sconfitte e due vittorie, solo sei punti che ha costretto i liguri a scendere fino all’ottavo posto. Un alternanza di prestazione quasi impossibile da spiegare, con gli undici di Marino che lontano da casa sembrano quasi un’altra squadra. La squadra è giovane, soprattutto in attacco, ma dopo la passata stagione non può permettersi di perdere ancora la possibilità di partecipare alla post season. Parola a Pasquale Marino che dovrà registrare i ranghi già a partire dalla gara di sabato prossimo contro il Padova.
A cura di Angelo Zarra