Meno 11, è il distacco tra la Juventus e la seconda, il Napoli di Ancelotti. Da questa penna più volte è stato scritto di non mollare, di restare agganciati per aspettare un piccolo cedimento dei primi in classifica e provarci fino alla fine. Niente, stavolta purtroppo è davvero la fine: si doveva passare a Firenze, si dovevano prendere i tre punti e aspettare ancora una volta. Lo zero a zero di sabato tra Fiorentina e Napoli sancisce la fine dei sogni dei napoletani e non solo, in tanti abbiamo sperato di avere un campionato aperto almeno fino ad aprile e non chiuso a febbraio come molte volte in questi ultimi sette anni. Ancelotti ha provato, ha cucito e cercato tramite un turn-over mirato, di aggirare l’ostacolo della rosa non al livello dei più forti, ha ricostruito Milik, ha spostato Insigne più avanti per trasformarlo in un nuovo Mertens, ha stimolato l’ambiente Napoli orfano del maestro Sarri. La società deve essere messa con le spalle al muro per le sue responsabilità, non si può cedere a gennaio Rog, perdere Hamsik e addirittura trattare la cessione di Allen, chi resta a combattere nel centro campo azzurro oltre a Fabian Ruiz, peraltro ottimo acquisto del mercato scorso? Non si rischia il secondo posto solo per incapacità altrui, l’Inter che vince a Parma grazie a gol di Lautaro Martinez naviga a risultati alterni che regalano tranquillità al Napoli. Ma si può fare di più, si deve, l’anno prossimo questo atteggiamento della società potrebbe non bastare per rientrare nei primi quattro, non si può sempre vendere e cercare di rattoppare, bisogna anche investire.
Investire, la parola che il Milan ha fatto sua. In pochi credevamo in Paquetà, in molti nemmeno lo conoscevamo, lui è arrivato e si è imposto. Gattuso ha solo il merito di trovargli un posto domenica dopo domenica. Parliamo di Milan, ma anche delle altre contendenti al quarto posto, tutte in due punti di distacco. L’Atalanta oramai non è più una novità, ieri ha faticato non poco contro la Spal, è andata sotto, ha rimontato e col solito Zapata si è presa i tre punti che la riportano al pari di Roma e Lazio che, grazie agli anticipi di giovedì e venerdì, avevano provato a mettere pressione ai ragazzi di Gasperini. L’allenatore sorride, i giocatori sembrano in un’isola felice e tutto va bene. La Roma passa a Chievo con una facilità disarmante considerando anche le partite precedenti. Che sia davvero scattata la molla alla squadra di Di Francesco di ricordarsi che sono la seconda rosa più forte del campionato? La Lazio, le due sconfitte con Napoli e Juventus, le due vittorie con Frosinone e Empoli, tutto uguale al girone d’andata, Inzaghi spera che sia uguale anche la posizione alla fine del girone d’andata, visto che si era quarti da soli… ma giovedì c’è l’Europa League, il Siviglia è un brutto ostacolo e la Lazio ha diversi infortunati, staremo a vedere cosi si inventerà Simone Inzaghi.
Per il resto da segnalare la vittoria del Frosinone a Genova sponda Sampdoria, che riporta i canarini a due punti dalla zona salvezza. Zona salvezza che vede l’Udinese reclamare e non poco per i fatti di Torino con il Torino. Il gol annullato a Okaka ha dell’inverosimile. Il Var deve dare una mano, il gol annullato perché Lasagna era in traiettoria del tiro verso la porta del Toro non può e non deve essere mai annullato, il tiro era da fuori area e Lasagna era sulla linea d’area, impressionante. In passato sono stati concessi gol con il giocatore a mezzo metro dal portiere in partite decisive per lo scudetto, bisogna ricordarle certe cose. Var sì, ma sempre con un giudizio che vorrei definire con una sola parola, logicità.
A cura di Giuseppe Calvano