Quarantasette anni di Baggio…

Roberto Baggio 2”Ah da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”. Cantava cosi’ qualche anno fa Cesare Cremonini, per tantissimi appassionati di calcio, il tempo si è fermato in quel sedici maggio 2004, giorno dell’ultima gara di Roberto Baggio da calciatore professionista a S.Siro contro il Milan. Il giocatore italiano più forte di tutti i tempi oggi compie quarantasette anni, l’intero mondo calcistico è in festa, celebra lui, il Divin Codino.

Tutto iniziò il cinque giugno del 1983, esordi’ in un Vicenza-Piacenza terminata 0-1, il cinque maggio di due anni dopo subi’ il suo primo grave infortunio al ginocchio destro che lo costrinse a star fermo per oltre un anno. Dopo una grave crisi spirituale ecco che per lui si aprirono le porte della Fiorentina, dopo cinque stagioni in cui totalizzò novantacinque presenze condite da quaranta gol passa alla Juventus nonostante le ire dei tifosi viola che non volevano privarsi di lui, in maglia bianconera vinse il Pallone d’Oro nel 1993, nella stagione 1995 il Milan allenato da Fabio Capello lo acquista per diciotto miliardi di lire, due stagioni dopo alla ricerca di continuità ecco il trasferimento a Bologna alla corte di Renzo Ulivieri, ventidue reti in trenta partite. Dopo le avventure con Juventus e Milan, Baggio sbarca sull’altra sponda del Naviglio all’Inter, il momento più esaltante in nerazzurro fu la doppietta realizzata al Real Madrid in Champions League negli ultimi istanti di gara, lasciò Milano dopo due reti fondamentali nello spareggio contro il Parma che permise alla formazione di Lippi di accedere alla fase a gironi della massima competizione europea.

L’ultima squadra della sua carriera fu il Brescia nonostante le proposte di Arsenal e Real Madrid, il Divin Codino scelse di non lasciare l’Italia anche per inseguire un ultimo sogno, il Mondiale del 2002 dopo aver giocato quelli del ’90, ’94 e ’98. Si procura però la rottura del legamento crociato anteriore contro il Parma, rientra nel finale di una stagione che si conclude con undici reti segnate in dodici gare giocate, non bastano però perchè Giovanni Trapattoni decise di non convocarlo per il Mondiale. Nel 2004 si spensero le luci su una favola che per molti non è ancora finita..